Il Valencia ha deciso di nominare Carlos Corberán come nuovo allenatore, pianificando di versare oltre tre milioni di euro al West Bromwich Albion per il tecnico spagnolo. Il club, di proprietà di Peter Lim, prevede di offrirgli un progetto che si estenderà fino a giugno 2027, indipendentemente dai risultati che otterrà nel tentativo di mantenere la squadra in categoria.
Inoltre, fonti a conoscenza della situazione rivelano che il Valencia non solo ha promesso di sostituire Thierry Rendall nel ruolo di terzino destro, ma prevede anche di attuare interventi sul mercato durante la sessione invernale per garantire rinforzi significativi, in modo da competitivamente lottare per la salvezza, anche se attualmente si trova a quattro punti da un traguardo che appare assai improbabile, data la recente performance della squadra.
Tuttavia, suscita perplessità che il Valencia, nonostante le sue difficoltà finanziarie degli ultimi anni, sia disposto a corrispondere la severance di Rubén Baraja, che supera i cinque milioni di euro, dopo avergli offerto un contratto biennale la scorsa estate che raddoppiava il suo stipendio rispetto alla stagione precedente. Questo si somma ai tre milioni da versare al club britannico, cifra che è già più del doppio rispetto a quanto speso in tutto il mercato delle trasferte precedente, quando si è limitato a investire 1,5 milioni di euro. Santi Cañizares, una delle leggende storiche del Valencia, ha espresso il suo scetticismo, sottolineando che “c’è qualcosa di strano”. Ha espresso il desiderio che chi guida le decisioni sappia effettivamente ciò che sta facendo, suggerendo che tutto, comprese le strategie economiche, possa indicare un cambiamento di proprietà.
Nonostante il fervente desiderio dei tifosi del Valencia, la situazione attuale per la squadra è estremamente preoccupante. All’arrivo del nuovo allenatore, il club si trova con un organico che ha ottenuto appena due vittorie in diciassette incontri di campionato. Inoltre, la crisi sportiva ha influenzato anche l’atmosfera sugli spalti, dove i sostenitori assistono con indifferenza a quella che è considerata la peggiore crisi di risultati nella storia della società.