L’anno si avvia verso la conclusione e si presenta come un’occasione ideale per fermarsi a riflettere su ciò che si lascia dietro. Questo periodo, caratterizzato da alti e bassi, è stato denso di aspettative, desiderosi di sicurezza e sorgere di interrogativi.
Ci riferiamo chiaramente alla stagione attuale, non al calendario annuale, ma alla sezione relativa al 2024-25. Siamo ormai alla sesta stagione con Imanol come allenatore della squadra txuri urdin, e probabilmente è quella che ha causato più preoccupazioni all’oriotarra.
L’inizio poco convincente del team, non vicino al suo potenziale, e le delusioni affrontate davanti ai propri tifosi ad Anoeta, hanno fatto sorgere dubbi sul fatto che quest’annata fosse paragonabile alle precedenti. La preparazione estiva, che tipicamente serve a gettare le basi per una nuova stagione, non è andata come previsto, e quella che prima era la consolidata “pax txuri urdin”, ha lasciato il posto a settimane di grande instabilità, durante le quali la squadra ha perso due giocatori chiave. Le soluzioni trovate attraverso nuove acquisizioni hanno dato solo un rimedio parziale a questo problema, che Imanol stesso aveva intuito fin dall’inizio. Le dichiarazioni del presidente, che ha parlato di un “nuovo libro” nella storia del club, e quelle del tecnico, che ha rimandato la stabilizzazione del gruppo a un periodo di due o tre anni, hanno alimentato le incertezze attuali. I risultati ottenuti hanno confermato tali timori e, abituati a standard molto elevati, ogni prestazione che non raggiungesse la perfezione è stata vista come insoddisfacente. La squadra ha continuato il suo percorso nel torneo, a volte con più brillantezza rispetto ad altre, arrivando alla fine dell’anno senza ricevere un consenso unanime.
Tuttavia, è importante riconoscere il valore di aver affrontato la situazione senza perdere dignità. A volte, è necessario tirarsi indietro per prendere slancio e andare avanti.
I difetti del passato rappresentano un capitolo da considerare quando si cerca di capire il calo delle prestazioni della squadra. Un dato significativo riguarda la scarsa efficienza mostrata dagli attaccanti della Real nella scorsa stagione. Non si può dire che la rosa fosse poco fornita; al contrario, il club vantava ben tre esperti del ruolo: Sadiq, Carlos Fernández e André Silva. Sulla carta, sembrava un vero lusso. Tuttavia, i tre insieme hanno realizzato solo dieci reti durante tutta la stagione, con Oyarzabal, in una forma straordinaria, che ha contribuito con 14 gol per alleviare la situazione.
I peccati del passato rischiano di compromettere il futuro della squadra, a meno che non arrivi la tanto attesa redenzione. Per il momento, né Oskarsson né Sadiq stanno offrendo il rendimento sperato, e l’allenatore continua a puntare su Oyarzabal, che è diventato la soluzione più comune per le difficoltà. Il mercato invernale, spesso visto come un male necessario, offre una chance per colmare le lacune riscontrate, ma non ancora risolte, soprattutto in caso di qualche partenza. Proseguire con questa svantaggio non è né utile né sostenibile.
E riguardo l’allenatore? Se esaminiamo la situazione di Imanol alla Real Sociedad senza il contesto, sembrerebbe che il suo lavoro sia in una fase di provvisorietà, in attesa che il club decida sul suo futuro. Tuttavia, la verità è diversa. La decisione spetta da tempo alla dirigenza.
Qualsiasi indugi in merito non fa che alimentare incertezze. La questione dell’attaccante nella Real è attualmente al centro di intensi dibattiti. Sadiq potrebbe lasciare la squadra; Oskarsson non è riuscito a trovare il suo posto. Nel frattempo, Karrikaburu, che fino a poco tempo fa era considerato una grande promessa a Zubieta, continua a lottare lontano da casa per riconquistare un’opportunità. Finora, il suo percorso presenta aspetti sia positivi che negativi. È giunto il momento di fare la mossa decisiva.