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Il tragico incidente e le sue conseguenze
Il mondo del calcio e degli affari è stato scosso dalla notizia della richiesta di risarcimento da 2,15 miliardi di sterline avanzata dalla famiglia di Khun Vichai Srivaddhanaprabha, ex proprietario del Leicester City, tragicamente scomparso in un incidente aereo nel 2018.
L’incidente, avvenuto a Leicester, ha coinvolto un elicottero AW169, prodotto dall’azienda italiana Leonardo, e ha causato la morte di cinque persone, inclusa la figura di spicco del calcio inglese.
La richiesta di risarcimento è stata presentata presso l’Alta Corte inglese e si basa sulla perdita di guadagni e opportunità economiche che la famiglia ha subito a seguito della morte prematura di Srivaddhanaprabha.
Nel 2017, il gruppo King Power, fondato da Vichai, aveva registrato profitti per 237 milioni di sterline, un segnale della sua influenza e del suo successo nel settore commerciale.
Le motivazioni dietro la richiesta
Secondo quanto riportato dal sito Calcio e Finanza, la somma richiesta è giustificata dalla necessità di compensare i guadagni persi e le opportunità non realizzate a causa della scomparsa del fondatore. Il rapporto dell’Air Accident Investigation Branch (AAIB) ha evidenziato che l’incidente è stato causato dal grippaggio di un componente critico nel rotore di coda dell’elicottero, un problema che Leonardo aveva già identificato come potenzialmente critico durante la fase di progettazione.
La famiglia Srivaddhanaprabha, quindi, non solo cerca giustizia per la perdita del loro caro, ma anche un riconoscimento delle responsabilità legate alla sicurezza dei mezzi aerei. Questo caso potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Leonardo, ma anche per l’intero settore dell’aviazione, ponendo l’accento sull’importanza della sicurezza e della responsabilità aziendale.
La posizione di Leonardo
In risposta alla richiesta di risarcimento, Leonardo ha dichiarato di essere attualmente in fase di valutazione della situazione e ha sottolineato che ogni commento ulteriore sulla questione sarebbe prematuro. L’azienda ha anche specificato che il rapporto dell’AAIB non ha indirizzato alcuna raccomandazione specifica nei suoi confronti, sostenendo di aver rispettato tutti i requisiti normativi sia nella progettazione che nella costruzione dell’AW169.
Questa situazione mette in luce le complessità legate alle responsabilità aziendali in caso di incidenti tragici e solleva interrogativi su come le aziende possano migliorare la sicurezza dei loro prodotti. La causa potrebbe rappresentare un precedente importante nel campo della responsabilità civile e della sicurezza aerea, influenzando le politiche future e le pratiche di progettazione nel settore.