Le chiavi della partita tra Getafe e Barcellona, secondo Lobo Carrasco

1. Necessità di ripresa per il Barça
Il Barcellona si prepara a sfidare il Getafe con l’obiettivo di dimostrare e confermare che la lotta per il titolo di campione di Liga è ancora aperta. I punti persi finora possono essere recuperati, a patto che la squadra mostri il suo massimo potenziale competitivo.

Hansi Flick ha messo a punto una squadra ben organizzata, nonostante si trovi attualmente al terzo posto, per cercare di tornare a credere nell’avvicinamento alla vetta. La Supercoppa e il match contro il Betis sono visti come opportunità fondamentali per una spinta psicologica necessaria al salto di qualità.

Dall’altra parte, il Getafe si presenta come un avversario solido e più strategico dopo la partenza di Greenwood. L’ex calciatore britannico era un elemento cruciale per aumentare le possibilità di segnare, sia per i suoi compagni che per se stesso. La strategia di Bordalás si concentrerà nel limitare le azioni offensive del Barça, impedendo loro di trovare spazi e cercando di uscire efficacemente dalla pressione che i blaugrana applicano quando riacquisiscono il possesso.
Il Getafe probabilmente adotterà una difesa a cinque, rimanendo compatto vicino all’area del portiere David Soria, tranne quando Iñaki Peña è costretto a giocare corto. Un vero e proprio scudo difensivo.

2. L’adeguamento del Getafe
Il Getafe sta affrontando difficoltà nel segnare, tuttavia riesce a mantenere la posizione sopra la zona retrocessione grazie a un robusto impegno collettivo in difesa.
Ad esempio, i centrocampisti Luis Milla e Arambarri, pur avendo stili differenti, si muovono insieme, determinati a vincere i loro rispettivi duelli in campo. Con la palla, Luis rappresenta la tecnica e la visione di gioco, mentre Mauro è più incline all’inserimento, anche se potrebbe dover contenere la sua naturale spinta contro la dominanza del gioco del Barcellona.

Hanno un portiere di valore e attenzione ai rilanci lunghi verso il potente Uche o l’intelligente Borja Mayoral, mostrando maggior solidità centrale rispetto a quella laterale. Ci saranno più movimenti interni che esterni, quindi potrebbe essere un’idea interessante tentare conclusioni dalla distanza, non credi?

Il buon gioco di Pedri, Casadó e De Jong dipenderà dalla velocità nel fornire palloni a Lamine e Raphinha. Per Lewandowski, il focus sarà sull’attrarre qualche difensore e giocare in due tocchi al limite dell’area. Inoltre, è utile citare la sua abilità nel gioco aereo, in particolare quando torna a difendere su calci d’angolo o punizioni pericolose.

3. Mantenere il ritmo e inserire dribbling
Se fossi Flick, scriverei sulla lavagna: “vietato discutere con gli avversari; eseguire rapidamente le punizioni e mantenere il pallone in gioco il più a lungo possibile. Evitare di entrare nel gioco delle interruzioni continue”. Le punizioni nei pressi o all’interno dell’area di rigore avversaria devono essere una priorità, puntando a segnare il prima possibile.

Al Barça serve un ritmo elevato, con possesso palla, mentre il Getafe avrà bisogno di tempo per organizzarsi secondo il piano stabilito. Un compito aggiuntivo per Araujo e Cubarsí sarà quello di monitorare la strategia del rivale su palle inattive. È fondamentale far capire ai laterali, probabilmente Koundé e Balde, di non concedere angoli o falli nei pressi dell’area, poiché il Getafe tenterà un assalto completo all’area blaugrana (Alderete, Duarte, Uche, Mayoral…).

Non si tratta solo di conquistare i tre punti in palio, ma anche di dimostrare che il Barça ambisce fermamente alla conquista della LaLiga.

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