Il presidente de LaLiga, Javier Tebas, ha sollevato la necessità di ottenere maggiori poteri sanzionatori per combattere le manifestazioni di odio nel calcio durante un intervento al Congresso. Ha dettagliato che l’organizzazione ha presentato oltre 40 denunce di tipo penale e ha segnalato oltre 560 cori intolleranti dal 2013.
“Richiediamo come Liga competenze aggiuntive; abbiamo delegati per le partite che sorvegliano la situazione, ma i report che redigiamo servono affinché siano le Federazione a rimettere le sanzioni. Siamo i rappresentanti dei club e possiamo stabilire le nostre regole sanzionatorie, simili a quelle del controllo economico”, ha dichiarato.
Tebas ha partecipato martedì a una subcomissione sulla lotta contro i discorsi d’odio nella commissione per l’uguaglianza del Congresso, evidenziando che la Liga sta prendendo molto seriamente la questione. Tuttavia, ha anche riconosciuto che i club devono migliorare il loro comportamento in merito ai gruppi che dimostrano una maggiore propensione a simili atti. “Con le risorse attualmente a disposizione possiamo fare di più; abbiamo un registro delle tifoserie e dobbiamo essere più incisivi. A livello legale, come Liga abbiamo presentato denunci alla Procura e sembra che si stia procedendo verso la dissoluzione e l’illegalizzazione del Frente Atlético, e stiamo lavorando per garantire che anche la prossima settimana si proceda con l’illegalizzazione del Frente Boquerón del Málaga, poiché sono gruppi che non solo usano la violenza, ma adottano comportamenti d’odio”, ha affermato.
Il presidente di LaLiga ha anche accennato alla sua intenzione di implementare sistemi biometrici per monitorare l’accesso agli stadi tramite impronte digitali e riconoscimento facciale. “Ci sono persone negli stadi a cui è vietato l’ingresso, ma l’Autorità per la Protezione dei Dati ci ha informato che ciò contrasta con le normative europee. Stiamo cercando di collaborare con il Ministero dell’Interno, poiché queste misure sarebbero estremamente utili”, ha concluso.
Tebas ha illustrato le iniziative intraprese dall’associazione per affrontare questa problematica, comunicando a club, tifosi e giocatori, nonché collaborando con le Forze dell’Ordine e il Consiglio Superiore dello Sport. Ha anche evidenziato l’importanza delle azioni legali, citando in particolare la costituzione della Procura per i reati d’odio. “In passato si riscontravano difficoltà in materia di competenze, con molte denunce archiviate. Ora credo che ci sia una maggiore uniformità e nei mesi recenti questo non accade più. Abbiamo già presentato oltre 40 denunce in ambito penale. La prima che abbiamo avviato riguardava Iñaki Williams per insulti ricevuti durante una partita contro l’Espanyol, e non abbiamo ancora avuto l’udienza, mentre per il caso di Vinicius è già stata emessa una condanna penale per episodi avvenuti a Valencia e Mallorca”, ha sottolineato.