Tebas sostiene la posizione di Layhoon: “Se si urlasse ‘cinese’, non ci sarebbero così tanti problemi.”

Javier Tebas ha partecipato martedì a una sottocommissione della Commissione per l’uguaglianza del Congresso, dedicata alla lotta contro i discorsi d’odio, per discutere la questione degli insulti razzisti che avvengono negli stadi della Liga. Durante l’incontro, ha menzionato Layhoon Chan, la presidente del Valencia CF.

Il presidente della Liga spagnola ha sostenuto la donna d’affari originaria di Singapore, dicendo: “Ci sono comportamenti che possono essere considerati espressioni di odio. Insulti come ‘maricón’, ‘negro de mierda’, ‘mono’ o ‘chino de mierda’ sono inaccettabili. Tra l’altro, alla presidente del Valencia viene continuamente rivolta l’offesa di ‘cinese’ e nessuno considera questo un insulto razzista”.

Ha aggiunto che, poiché è la presidente di una squadra, si trova in una posizione vulnerabile rispetto a tali offese. Ha citato situazioni simili, come quella di Alejandro Balde a Getafe, ma ha sottolineato la ripetitività degli insulti contro Layhoon, provenienti anche da persone a lei vicine. Tebas ha affermato che LaLiga sta cercando di tutelarla, ma non si creano le stesse polemiche che si generano in altre circostanze. “Sarebbe importante che questi episodi venissero affrontati in modo uniforme per tutti”, ha concluso, ricordando il caso di Layhoon.

Santiago Gimenez e il Milan: un futuro incerto ma promettente

Pace totale