Ana Álvarez, direttrice del calcio femminile della RFEF, ha affermato di aver notato la giocatrice Jennifer Hermoso “nervosa e preoccupata” durante il volo di ritorno in Spagna da Sydney. Questo dopo che Hermoso aveva rifiutato di registrare un video proposto dall’ex presidente della Real Federación Española de Fútbol (RFEF), Luis Rubiales, per “sminuire” la situazione.
Durante la sua testimonianza nel processo contro Rubiales per il bacio che ha dato alla calciatrice, Álvarez ha spiegato, rispondendo alle domande del pubblico ministero, che dopo quell’episodio Rubiales le aveva chiesto di entrare nello spogliatoio per invitare Hermoso ad uscire, senza specificare il motivo, e non ha assistito alla conversazione tra loro.
Non ha più parlato con lei fino a quando, nel volo di ritorno, Hermoso si è avvicinata al posto in cui si trovava, nella parte posteriore dell’aereo. In quel momento, ha riferito, ha percepito la calciatrice “agitatissima e preoccupata” perché il presidente le aveva chiesto di fare un video “per sdrammatizzare” la questione legata al bacio, e lei aveva risposto di non volerlo fare. Álvarez le ha quindi consigliato di rasserenarsi, sottolineando che era una campionessa del mondo e che se non voleva partecipare, non doveva farlo. “Era visibilmente preoccupata. Non le piaceva la situazione, si sentiva a disagio e mi ha raccontato della conversazione avuta con il presidente. La sua decisione era già presa e me l’ha comunicato”, ha dichiarato rispondendo a domande sullo stato d’animo di Hermoso. Ha anche aggiunto che, pur non potendo vedere dalla sua posizione la zona vip dove si trovavano Rubiales, le calciatrici e i loro familiari, ha percepito “movimenti e tensioni” da parte del team lavorativo del presidente.
Quando le è stato chiesto se ricordasse esattamente cosa avesse detto all’atleta riguardo al video, Álvarez ha risposto di ricordare solo di averle comunicato che lei era “responsabile delle proprie azioni”. Ha anche spiegato che non considerava sorprendente la richiesta del presidente, poiché poche ore prima era stata invitata a Hermoso a stilare una dichiarazione. Inoltre, ha rivelato che, prima di quanto accaduto a bordo dell’aereo, durante il viaggio in autobus fra l’hotel e l’aeroporto, ricevette l’ordine dal presidente di contattare Hermoso, perché era importante “redigere un comunicato”. Per questo motivo, Pablo García Cuervo, ex direttore della comunicazione, le inviò via messaggio il testo che doveva mostrare alla giocatrice, in quanto era necessaria la “sua approvazione” per pubblicarlo. Si è poi avvicinata all’ufficio stampa, dove Patricia Pérez, seduta poco più indietro, le disse di non sapere nulla a riguardo. Quando arrivarono all’aeroporto, la questione “si chiuse lì” e lei non ricevette ulteriori informazioni sul comunicato, che ha dichiarato di aver letto “successivamente” e non sa chi lo abbia redatto. Al momento di scendere dall’autobus, ha raccontato di aver subito “una severa reprimenda dal presidente” per non aver parlato con Hermoso come richiesto. “Mi era stato chiesto di contattare Hermoso e la reprimenda è stata per questo motivo. Non ho partecipato all’ordine di far scendere Jenni dall’autobus (per firmare il comunicato) poiché mi trovavo nella parte anteriore”, ha ribadito. Ha inoltre risposto a domande riguardanti il protocollo contro le molestie, spiegando che, durante il Mondiale, il referente per la protezione era il psicologo, aggiungendo che non ha “notizie” di un attivazione di tale protocollo.