Corona ha espresso la sua fiducia nella squadra, affermando che crede fermamente che con questo gruppo riusciranno a salvarsi

Dopo la conclusione del mercato, il Valencia CF ha vissuto una giornata molto intensa. Martedì è stato presentato il nuovo centrocampista Iván Jaime, affiancato dal direttore sportivo Miguel Ángel Corona, il quale ha esaminato le operazioni compiute durante la sessione invernale e ha ribadito più volte la convinzione che la squadra riuscirà a mantenere la categoria.

“Con umiltà, riteniamo di aver aggiunto calciatori di qualità, aumentando la competitività. Con il nostro nuovo mister, Carlos Corberán, siamo in un buon momento e ci auguriamo che questo si riflette fino alla fine della stagione”, ha dichiarato.

Corona ha fatto notare che “si può sempre migliorare”, ma il club ha condotto un’analisi approfondita, confrontando le operazioni effettuate sul mercato.

“Alcuni club hanno promosso giocatori dalla squadra ‘B’ alla prima squadra, ma solo uno ha realizzato quattro operazioni. A gennaio, è difficile gestire acquisti e cessioni, ma sono fiducioso che ci salveremo con la rosa a disposizione”, ha affermato.

In merito alle partenze di Maximiliano Caufriez, Dani Gómez e Germán Valera, che erano arrivati durante il mercato invernale, Corona ha espresso che la loro uscita, insieme ai nuovi innesti, potrebbe innalzare il livello della squadra. Inoltre, ha rivelato che lunedì il club ha rifiutato di trattare con il Porto per Javi Guerra e André Almeida, e ha descritto come “poco incisivo” l’interesse della Fiorentina per Rafa Mir nell’ora finale del mercato.

Corona ha enfrentado numerosas críticas por decidir dejar una ficha vacía en el equipo. En respuesta, aclaró que: “El no completar las 25 licencias no refleja la fortaleza de nuestro plantel. Hay entre 10 y 12 clubes que han sufrido más salidas que incorporaciones. El número de licencias no establece la calidad del equipo y no está vinculado a factores económicos”. “Mi satisfacción llegará al finalizar la temporada. Estoy plenamente convencido de que podemos lograr nuestros objetivos con lo que tenemos. La evaluación del equilibrio del equipo también depende de la capacidad financiera y de la estrategia económica… Durante el verano, nuestra principal meta fue mantener nuestra base sólida. No hemos perdido a ninguno de los 12-14 jugadores que más minutos han disputado. Siempre hemos contado con dos jugadores por posición para un esquema pensado para un 1-4-4-2”, reflexionó. El director deportivo subrayó la importancia de la autocrítica, admitiendo que está “acostumbrado” a cometer errores. “Tengo experiencia con el error desde que entré en el mundo profesional a los 12 años. Cometemos muchos errores diariamente, pero hay diversas circunstancias que han influido en nuestro rendimiento competitivo. Realizamos una reflexión crítica y la actual clasificación no corresponde con nuestro gasto, el ‘fairplay’ financiero y la calidad del equipo. Es un esfuerzo colectivo”, concluyó.

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