Il ruolo dell’Athletic nel sogno di Florentino

La vittoria della “Viktoria” giovedì contro il Plzen ha consentito all’Athletic di consolidare il secondo posto, pari merito con la Lazio, al vertice della Europa League. Sei vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, totalizzando 19 punti. Secondi su 36 squadre.

È incredibile, non credete? Tuttavia, cosa rappresenta realmente un tale successo? Non intendo sminuire i meriti dei leoni. Ho apprezzato la loro mentalità e il gioco mostrato in questa avvincente fase a gironi, ma mi sorgono alcune domande sul futuro. Riflessione su quella Superlega europea a cui aspira Florentino e guardando l’attuale Champions, conclusa nella sua prima fase, scorgo quattro club italiani e francesi tra i primi 20, affiancati da tre squadre inglesi, spagnole e tedesche.

Inoltre, ci sono due rappresentanti dai Paesi Bassi e uno dal Portogallo nelle posizioni più arretrate. Solo con questi club, Florentino potrebbe già formare la sua Prima, e ci saranno ancora molti altri paesi pronti a contribuire (Scozia, Turchia, Polonia, Serbia, Croazia, Belgio, Grecia, Austria, Svizzera, Svezia). Considerate che in questa fase vi erano 36 formazioni. Due divisioni complete. Si potrebbe sostenere che l’Athletic, in questo campionato, sarebbe in lizza per la fase di promozione dalla terza e quarta (l’attuale Europa League) alla seconda. E ciò avviene nella nostra annata più positiva in quasi 40 anni. Rimanere nell’élite europea potrebbe risultare decisivo per essere ben posizionati quando si realizzerà questa nuova struttura che i grandi club necessitano per sostenere i loro imperi economici.

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