Il Girona ha ritrovato la vittoria a Montilivi, ma con una dose di ansia inaspettata. Sotto la guida di Míchel, la squadra aveva urgenza di interrompere la serie negativa e di conquistare tre punti vitali per riavvicinarsi ai posti europei, ma il timore di un’altra rimonta aleggiava nell’aria.
Nel secondo tempo, i giocatori hanno mostrato segni di nervosismo, come se il peso della vittoria fosse diventato eccessivo. La partita era iniziata con un dominio chiarissimo della formazione di Girona, che aveva offerto un primo tempo convincente, mantenendo il ritmo e creando diverse opportunità.
Abel Ruiz ha sbloccato il punteggio in tempi brevi, facendo sembrare la serata destinata a essere serena. Tuttavia, la situazione è cambiata dopo l’intervallo. Con il passare dei minuti, la squadra ha smesso di attaccare e ha cominciato a difendere il vantaggio con una cautela eccessiva. Le ferite delle rimontate subite contro il Sevilla e il Rayo erano ancora fresche. Oltre agli aspetti sportivi, il clima intorno al match è stato segnato dalla tensione accumulata prima dell’incontro, in particolare con Jhon Solís al centro delle attenzioni. Il Porto ha cercato di assicurarsi il colombiano fino all’ultimo, costringendo Quique Cárcel a trattative che si sono prolungate fino a pochi istanti dall’inizio del match. Míchel ha preparato la partita senza certezza sulla disponibilità di Solís. Alla fine, però, il centrocampista rimane a Girona. Con questa vittoria, il Girona si riannoda alla lotta per l’Europa. Oltre ai tre punti, la squadra aveva bisogno di ritrovare fiducia per superare le paure delle settimane precedenti. Vincere, anche con fatica, è comunque importante, sebbene Míchel sia consapevole che il team deve recuperare freschezza per evitare che ogni successo diventi una questione di pura sopravvivenza.