I fantasmi del passato tornano a farsi sentire e la Real mostra segni di stanchezza e vulnerabilità, sia in fase offensiva che difensiva. Ieri è passato un triennio dalla sconfitta per 0-4 subita contro il Real Betis nei quarti di finale di Coppa e, pur con le dovute differenze, la squadra sembra avvicinarsi a quella versione arrendevole e facilmente sopraffatta dagli avversari, piuttosto che a quella compatta e solida vista nel primo giro di partite.
Si assiste a un declino nella graduatoria delle squadre meno battute, con sette goal subiti nelle ultime tre gare, posizionandosi al terzo posto con 19 reti incassate, dietro al Getafe (17) e all’Atlético di Madrid (14). Anche le statistiche realizzative non offrono buone notizie, dato che la squadra è la terza meno prolifica del torneo con solo 18 reti segnate e secondo i gol attesi avrebbe dovuto fare ulteriori 10,15 gol, il che li rende il secondo team meno efficace in Primera División, subito dopo il Betis (10,35).
La squadra appare bloccata, producendo poche opportunità e subendo molte, il che spiega la sua incapacità di rimontare da un passivo, non avendo ribaltato alcun incontro da quel 2-3 contro il Granada del 9 marzo scorso. Su 12 partite di questo campionato in cui si sono trovati in svantaggio, i txuri urdin non sono mai riusciti a cambiare il risultato e hanno ottenuto solo un pareggio, grazie a un gran gol di Sucic all’ultimo minuto contro l’Atlético di Madrid. Le altre sfide contro squadre come Rayo, Real Madrid, Osasuna, Athletic, Celta, Valencia, Osasuna, Getafe, Plzen e Lazio si sono concluse tutte con una sconfitta per i txuri urdin.
La squadra ha subito tre sconfitte, una delle quali contro l’Alavés, dove i babazorros hanno rimontato dopo il gol iniziale di Brais. Hanno trovato difficoltà anche contro il Nizza e l’Anderlecht, con i francesi che hanno pareggiato nonostante il vantaggio di Barrenetxea e i belgi che hanno ribaltato il punteggio dopo il gol di Pablo Marín. In questa stagione, le statistiche in attacco sono preoccupanti: nei sei ultimi incontri di campionato, la Real ha collezionato 18 tiri per segnare appena due reti, con un’efficacia del 11%. Negli ultimi tre confronti, la situazione è ulteriormente peggiorata, con soli 10 tiri a porta che hanno fruttato un solo gol. La squadra è anche quella di tutta LaLiga che ha bisogno di più passaggi per segnare, arrivando a un incredibile totale di 457 passaggi per un gol. In media, il team txuri urdin effettua 374 passaggi a partita, il che significa che devono superare la media per riuscire a segnare una volta. In difesa, le carenze sono evidenti: la linea di difesa ha mostrato crepe e giocatori come Budimir, Carles Pérez e Hugo Duro hanno sfruttato questi errori. Fino a gennaio, la Real aveva incassato 17 gol, ma da inizio 2025 ne ha già subiti dieci, ovvero più della metà del totale di tutti i gol incassati nella stagione (58,82%). Inoltre, i ragazzi di Imanol avevano mantenuto una solida difesa, non concedendo reti nella seconda metà di 15 partite, ma nelle ultime quattro hanno subito quattro gol, di cui tre contro il Getafe e uno contro l’Osasuna.
Nell’ultimo attacco si intravedono segni di miglioramento e Óskarsson sta ritrovando la sua fiducia in vista della parte conclusiva della stagione, grazie alla doppietta realizzata contro il PAOK e al gol di consolazione segnato contro l’Osasuna. Tuttavia, i txuri urdin devono rivoluzionare il loro approccio offensivo e ritrovare stabilità in difesa, altrimenti rischiano di allontanarsi dalla corsa per l’Europa. Attualmente, sono posizionati all’11ª posizione della classifica e ogni giorno si sentono più distanti dalle zone europee, sebbene siano separati dal Rayo Vallecano da soli quattro punti e dal Villarreal da cinque. Inoltre, devono affrontare due sfide fondamentali contro Osasuna e Midtjylland.