Il sogno di conquistare la Coppa merita sicuramente una risposta da parte della Real

È finalmente arrivato il giorno atteso. Oggi si svolge il torneo della speranza, che ha dato la possibilità ai tifosi di festeggiare un titolo (anche se in modo inaspettato) dopo 34 anni di attesa. È il momento della Coppa. E si gioca ad Anoeta, in un incontro decisivo e unico.

Non è cosa da poco. Questa sera, c’è in palio un posto in semifinale contro l’Osasuna, in una sfida diretta e senza esclusione di colpi, la quarta di questa stagione. I precedenti scontri hanno indebolito il gruppo txuri urdin, mentre i rojillos hanno guadagnato fiducia e terreno.

Ma ora la competizione si presenta nel momento più favorevole per il tecnico realista, noto per il suo attaccamento alla Coppa, il torneo di casa. Anche per la Real è un campo familiare, avendo affrontato l’Osasuna in Coppa per nove volte nella storia, avendo solamente i navarresi trionfato in una di queste occasioni, precisamente nella stagione 96-97. Dei 15 confronti, l’Osasuna è riuscito a vincere solo due incontri, con una netta differenza di gol che favorisce i realisti: 23 a 9. La Real arriva a questa sfida dopo aver accumulato tre sconfitte consecutive in campionato, un’altra dolorosa a Roma e una vittoria poco convincente contro il PAOK. I bianchi hanno già subito tre ko in tutte le partite giocate contro l’Osasuna in questa stagione, incluse un’amichevole e due di campionato. Inoltre, hanno perso l’ultima sfida contra Jagoba ad Anoeta del campionato scorso, segnando così quattro vittorie consecutive per la squadra navarrese, l’ultima solo quattro giorni fa a El Sadar. Si dice spesso che quando due squadre si sfidano per due volte in pochi giorni, il vincitore non si ripresenta. È una regola non scritta che la Real ha infranto lo scorso anno contro il Celta, ma che ora cercherà di rispettare. La Coppa è un’opportunità troppo preziosa per non dare vita a una reazione, anche se momentanea. È una serata di possibile rinascita, di gioia calcistica, di nuove speranze e di divertimento attraverso la vittoria.

Sarebbe interessante giungere a una semifinale lo stesso giorno, cinque anni dopo, in seguito a una storica vittoria al Bernabéu in un incontro straordinario. Quella sfida rappresentò un notevole passo verso la grandezza, anche se la Real aveva prima eliminato l’Osasuna. Chissà se ripetere l’impresa avvicinerà nuovamente il club al successo.

Ad Anoeta, l’obiettivo è avviare il match in modo deciso. La squadra non vuole partite prolungate né inizio rilassati. Deve scattare in avanti sin dal primo minuto, ricordando la miglior Real, capace di dominare i primi tempi grazie a una pressione costante sostenuta dall’entusiasmo del pubblico. Per il team, un vantaggio iniziale di 1-0 è fondamentale, soprattutto considerando che non riescono a rimontare un incontro dal marzo del 2024.

Non ci si attendono cambi sostanziali dalla formazione guidata da Imanol, dato che il match è stato definito il più significativo della stagione e l’importanza in gioco è evidente. I titolari, come Oyarzabal, Kubo, Zubimendi, e Brais, sono praticamente certi, salvo imprevisti. La presenza di Sucic è incerta, poiché ha giocato l’intero incontro a Pamplona, e il nuovo arrivato Olasagasti ha buone possibilità di subentrare.

Rimane da capire le condizioni di Aihen, se potrà essere schierato dall’inizio, e quale sarà la sua scelta sulla fascia sinistra: Sergio Gómez, Barrenetxea o Becker. È chiaro, a meno di una grossa sorpresa dell’allenatore, che Óskarsson non scenderà in campo insieme a Oyarzabal. Uno dei due sarà una riserva strategica per il finale. In difesa, ci sarà da lavorare per fermare un Budimir in forma, estremamente pericoloso. Oggi è una giornata significativa ad Anoeta e deve esserlo davvero; tutto è possibile.

“Tutti desideriamo ascoltare la musica della Champions allo stadio di San Mamés.”

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