Marash Kumbulla festeggia i suoi 25 anni questo sabato e ha molte ragioni per gioire. La recente vittoria dell’Espanyol contro il Real Madrid, con un gol a favore e senza subirne, ha rappresentato non solo una sorpresa nel campionato, ma ha anche riacceso la competizione per il titolo di La Liga.
Sportitalia ha avuto l’opportunità di intervistare il difensore dell’Espanyol per discutere della sua esperienza in Spagna, del match contro i blancos, del suo passato e delle sue ambizioni per il futuro.
Come sta vivendo il suo percorso nella Liga spagnola? Mi sento molto bene e sono riuscito ad integrarmi alla grande con i miei compagni e con l’intero club dell’Espanyol, in un campionato che è nuovo per me.
Non mi aspettavo di partire così forte, considerando che è la mia prima esperienza lontano dall’Italia. La cultura e le abitudini spagnole sono simili a quelle italiane, ma avevo qualche timore riguardo a possibili difficoltà di adattamento, che fortunatamente non si sono verificate. Ringrazio i miei compagni e l’allenatore per avermi fatto sentire come a casa fin dal primo giorno.
Qual è il segreto per mantenere la porta inviolata contro il Real Madrid? Beh, non erano nella loro giornata migliore (ride)! Quando giocano bene, è complicato. Tuttavia, abbiamo difeso tutti insieme, con compattezza e aggressività, senza concedere spazio né tempo a chi aveva il pallone. Inoltre, alcune parate del nostro portiere sono state fondamentali. Abbiamo deciso la partita segnando nei minuti finali. Affrontare il Real Madrid significa non dare mai nulla per scontato, il che ci ha aiutato: se avessimo segnato prima, forse avremmo rischiato di più. Credo che il merito sia di tutta la squadra, non posso indicare un singolo giocatore che abbia brillato più degli altri. Certo, potrei pensare a Carlos Romero, che ha segnato, o a Joan García, che ha parato tutto. Ma in definitiva ha prevalso il lavoro di squadra.
Quali allenatori hanno avuto un impatto significativo nella sua carriera? E cosa rende speciale Mourinho, l’attuale tecnico della Roma, squadra che detiene i suoi diritti? Ogni allenatore ha segnato un momento della mia crescita, indipendentemente dal tempo trascorso con loro. Ricordo Juric con affetto, poiché è stato il primo a credere in me; gli sarò sempre grato per come ha rivoluzionato il mio percorso. Con Mourinho, ogni parola pesa. Lui riesce a migliorarti in ogni aspetto e presta attenzione ai particolari. A livello personale, mi ha fatto maturare notevolmente, sia nel carattere che nella capacità di osservare quei dettagli che prima trascuravo. Quali sono i suoi progetti per il futuro vicino? “Onestamente, non ci penso molto. Dopo l’infortunio, ho imparato a godere di ogni singolo giorno, sia durante l’allenamento che nelle partite. Naturalmente, il mio obiettivo attuale è chiudere la stagione con il Espanyol raggiungendo la salvezza e dando sempre il massimo. Dopo, vedremo come si evolverà la situazione.”