Quindici partite per sognare con l’Athletic

I 50.000 tifosi che hanno affollato San Mamés sabato scorso sono usciti dallo stadio con un entusiasmo contagioso. Abbiamo sfiorato il culmine del piacere calcistico. Il Girona, abile e con Bryan Gil fastidioso, ha potuto offrire resistenza solo per mezz’ora.

Dall’altra parte, una macchina da guerra rossoblù, riposata e pronta a infliggere danni anche con una sola partita alla settimana. Tre reti di estrema varietà, una porta inviolata, una partita avvincente e a sei punti dalla vetta. Gli inseguitori, a parte il Villarreal di Marcelino, sembrano persi nella nebbia della riva.

Di fronte alla nostra rotta athleticista si erge l’edificio di Olabeaga, da cui si può vedere la gabarra, che ci invita a sognare in grande. Certo, è fondamentale godere dei momenti con questo Athletic, anche se solo per un po’. Non è certo il desiderio di vincere la Liga che porterà il team all’auto-sabotaggio. Resta da giocare quindici finali. I volti dei tifosi all’uscita di San Mamés erano illuminati dalla gioia dopo la partita. Tra le reti di Sancet, l’abilità di Berenguer, la prestazione eccezionale dei centrali – veramente imponenti – e il coraggio mostrato da Sannadi nel suo debutto da leone, c’è tutto per avere voglia di conquistare ogni trofeo. Con Prados e Jauregizar riposati a centrocampo, che hanno dimostrato carattere e forza, la situazione sembra molto promettente.

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