L’Atlético de Madrid è sceso in campo al Metropolitano, consapevole che il Real Madrid aveva perso punti a Pamplona e che l’occasione di riconquistare il primo posto in una Liga accesa in questo periodo della stagione era nelle sue mani.
Quella contro il suo avversario era una gara da affrontare senza errori, e i colchoneros ne hanno commessi diversi, errori che, data la grande competitività del campionato, potrebbero costargli caro nella corsa al titolo. Sorloth ha salvato un punto negli ultimi minuti, un risultato che potrebbe attenuare la delusione.
È evidente che si tratta di un male minore, ma per l’Atlético era un’occasione per affermarsi. Il primo dei passi falsi è avvenuto dopo soli quattro minuti: Pablo Barrios ha nuovamente sbagliato, ripetendo un errore simile a quello fatto alcune settimane fa contro il Bayer Leverkusen, incappando in un intervento irregolare che ha lasciato la sua squadra in dieci. In questo caso, un controllo imprudente ha portato il giovane a cadere, colpendo con i tacchetti vicino al ginocchio di Pablo Durán. Tale azione era totalmente evitabile e, per di più, estremamente grave per essere una ripetizione di un errore già commesso. È chiaro che Barrios ha grande talento e rappresenta il futuro della squadra, ma deve necessariamente affinare certi aspetti, poiché queste distrazioni possono decidere le sorti di un trofeo. L’energia sprigionata dal giocatore non può tradursi in simili scelte affrettate. Simeone, incredulo, ha lanciato la giacca a terra, rendendosi conto che l’Atlético aveva trasformato un’opportunità in una difficoltà. Passati solo sei minuti, dovevano affrontare il resto del match in inferiorità numerica. Ancora una volta. Il tecnico argentino ha deciso di intervenire, togliendo Lino e inserendo Koke, con l’intento di non perdere completamente il controllo del centrocampo.
Il piano si delineava chiaramente: il Celta puntava a sfruttare ogni opportunità, mentre l’Atlético cercava di trovare un colpo vincente attraverso l’astuzia di Giuliano, un’invenzione di Griezmann, o un guizzo di Julián Álvarez. Il Celta era ben consapevole di poter capitalizzare sull’errore decisivo dell’Atlético. Così, l’incontro si sviluppava principalmente nel campo dei colchoneros. Dopo mezz’ora, Fran Beltrán tentava un tiro da fuori area, che andava alto sopra la traversa. Fer López, anche lui ci provava da fuori area, ma senza successo. L’Atlético, in questa fase, doveva cercare di strappare qualcosa da una delle rare occasioni. Koke approfittava di un pallone vagante, lasciato libero dopo una punizione laterale, per tentare un tiro che finiva fuori. Successivamente, non passava molto prima che le cose cambiassero: il Celta dettava i ritmi della prima frazione, supportato da un attivo Fer López, che riceveva regolarmente palla da Óscar Mingueza. In uno di questi scambi, Mingueza metteva López in una posizione favorevole, ma l’attaccante celeste sbagliava clamorosamente, colpendo solo l’aria quando avrebbe dovuto segnare facilmente.
I dati statistiche della prima metà del match parlavano chiaro: il Celta vantava un 62,3% di possesso palla e sette tiri, mentre l’Atlético riusciva a realizzare solo tre tentativi, senza nessuno in porta. Dopo il presunto cartellino rosso che aveva rischiato Domínguez con un colpo a Giuliano, Giráldez interveniva modificando la formazione. Sostituiva Domínguez, già ammonito, con Mingueza. Non appena iniziava la seconda frazione, sostituiva anche Pablo Durán e Javi Rodríguez, portando in campo Borja Iglesias e Íker Losada. Quest’ultimo per cercare di sfruttare gli spazi centrali, mentre Iglesias sarebbe servito per dare fastidio ai difensori centrali avversari. Poco dopo, Iago Aspas faceva il suo ingresso in campo.
Il secondo atto iniziava con un’accelerazione di De Paul e un tiro rasoterra di Llorente, diretto verso il centro della porta, ben parato da Guaita. Il match si stava sbloccando. Per la prima volta, l’Atlético intravedeva una possibilità di riscatto, ma questa veniva subito annientata dal piede di Borja Iglesias, colpito involontariamente da Le Normand in area di rigore. L’attaccante ispano-francese aveva mostrato segni di titubanza nel primo tempo e nella seconda frazione continuava a sabotare le aspirazioni dell’Atlético per la vetta della classifica. Aspas ingannava Oblak e portava in vantaggio il Celta. Simeone, in un disperato tentativo, inseriva Sorloth, Correa e Gallagher, nella speranza di rivitalizzare l’attacco, visto che ogni incursione del Celta si rivelava sopraffacente, con ampi spazi e un pericolo palpabile. Il rosarino tentava il primo tiro, un tiro da lontano che veniva parato da Guaita. Tuttavia, era Sorloth a riscattare un punto all’80’, brillando con un lungo passaggio di Giménez che superava la linea difensiva, assalendo Sarfelt per poi scoccare un potente tiro di destro dalla distanza che si insaccava in rete.