Il rispetto dovrebbe essere considerato un valore fondamentale, sia all’interno che all’esterno dell’Athletic

Si è molto parlato, si continua a discutere e si continuerà a discutere riguardo la questione della curva di supporto nello stadio di Bilbao. In attesa di eventi, incontri e vari commenti su chi sostiene o non sostiene la squadra ogni volta che gioca a San Mamés, sembra opportuno richiamare l’attenzione su quel fondamentale principio enfatizzato dall’attuale presidente dell’Athletic: il rispetto.

Negli ultimi tempi, nel calcio sembra essere permesso quasi tutto. Questo vale sia all’interno che all’esterno dell’ambiente dell’Athletic. Basta pubblicare, ad esempio, che Rafa Alkorta verrà nominato direttore sportivo della nazionale spagnola per scatenare polemiche e mancanze di rispetto nei suoi confronti, sia nei talk show che sui social media, destinati a un ex difensore e dirigente del club.

Il problema non si limita solo al contesto rojiblanco, ma si può estendere anche ad altri aspetti del calcio. Luis de la Fuente, per esempio, è stato criticato questa settimana per aver incluso suo figlio nel suo staff nella nazionale spagnola. Il curioso è che diversi critici, tifosi dichiarati del Real Madrid, hanno attaccato la questione con più malizia che ironia, senza considerare il corpo tecnico di Ancelotti.

La mancanza di rispetto nel calcio è aumentata, riflettendo probabilmente ciò che accade nella società con il passare degli anni. La dignità è ormai un ricordo lontano, così come il fair play. È significativo che il presidente dell’Athletic senta il bisogno di sottolineare pubblicamente che “il rispetto è il principio fondamentale” per discutere e ragionare su qualsiasi questione riguardante il club.

Uriarte sembrava sul punto di esclamare, simile a quanto fece Bilardo molti anni fa a Riazor, “che i rojiblancos sono i nostri”.

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