Il match tra l’Atlético de Madrid e il Valencia, svoltosi lo scorso fine settimana, ha portato diverse notizie positive per la squadra guidata da Diego Pablo Simeone. Oltre ai tre punti conquistati, si sono messi in evidenza il grande rendimento di Julián e Griezmann, il gol di Correa e una porta inviolata; ma ci sono state anche prestazioni individuali davvero notevoli.
In particolare, quella di Marcos Llorente, che considerava quella partita come un’opportunità unica per mettere alla prova tutte le competenze acquisite nel corso della sua carriera. Le assenze di Pablo Barrios, solitamente titolare in quel ruolo a causa di un’espulsione avvenuta il sabato precedente contro il Celta (la seconda in meno di un mese per falli simili), e di Koke Resurrección, capitano e suo sostituto, per un infortunio, hanno costretto Llorente a giocare come centrocampista, un ruolo piuttosto inconsueto per lui nell’Atlético.
Tuttavia, è un ruolo che ha ricoperto in passato, dato che la posizione di mediano è stata sempre il suo forte prima di arrivare al club spagnolo. Infatti, l’Atlético lo aveva ingaggiato come mediano, ma Simeone ha saputo intuire un potenziale diverso in lui, trasformandolo in uno dei giocatori più versatili d’Europa. Llorente ha ricoperto diversi ruoli, tra cui attaccante, seconda punta, centrocampista, esterno e terzino destro, ma raramente ha giocato da mediano. Dei suoi 231 incontri con la maglia rojiblanca, solo in una ventina ha svolto il compito per cui era stato acquistato e in cui aveva brillato con il Deportivo Alavés e il Real Madrid. Dopo il match di Valencia, Simeone ha commentato le sue prestazioni in quel ruolo: “Marcos conosce bene questa posizione; anche se non ci ha giocato di recente, non è la stessa cosa restare a difesa sulla linea laterale. Ha fatto una partita importante. È uno di quei giocatori, come un tempo lo era Saúl, che può ricoprire diversi ruoli e offrono un valore aggiunto alla squadra”.
Una prestazione quasi impeccabile è quella che ha caratterizzato il giocatore, il quale ha mostrato un’intensa consapevolezza del proprio ruolo in campo. Si è rivelato un valido supporto per Rodrigo de Paul, autentico motore offensivo dell’Atlético, il quale ha collezionato ben 118 tocchi di palla, superando di gran lunga Molina e Barrenechea, entrambi fermi a 88. Marcos Llorente, pur avendo un approccio più difensivo, ha partecipato attivamente con 61 interventi e una gestione del possesso molto fine, ottenendo un’eccezionale precisione del 97,8% nei passaggi, avendo sbagliato solo una volta su 46 tentativi. Da sottolineare che nel momento in cui è avanzato nella terza parte del campo avversario, ha raggiunto una percentuale di successo del 100%. Llorente è stato anche il giocatore con il maggior numero di tackle vinti (tre) e ha ripreso palla due volte, commettendo solo tre falli e provocandone altri due. In sintesi, una performance completa che dimostra come il Cholo possa contare su di lui per riempire il vuoto lasciato da Koke, infortunato per un periodo prolungato, o per concedere un po’ di riposo a De Paul o Barrios nel ruolo di regista.