Claudio Giráldez, l’allenatore del Celta, è attualmente tra le figure più in vista del calcio spagnolo grazie al suo approccio affascinante con la squadra. A soli 37 anni, è al suo secondo anno di gestione di un club galiziano che ha attraversato periodi altalenanti in classifica, ma che ora sembra essere in crescita.
In un’intervista per il programma ‘El Larguero’ di Cadena SER, ha affermato di non avere ancora in mente l’Europa, preferringo prima accumulare i punti necessari per garantire la permanenza in Serie A e poi valutare ulteriori obiettivi.
Giraldoz ha sottolineato l’importanza sia dei calciatori giovani che dei più esperti nel suo gruppo.
Riguardo ai ragazzi del vivaio, ha commentato: “Portano un’energia diversa. Prima di essere atleti, sono tifosi del Celta”. Ha anche evidenziato la necessità di avere atleti esperti che possano supportare gli altri nei momenti complicati, dicendo: “I più giovani hanno grande vitalità, ma occorre qualcuno che dia stabilità nei frangenti difficili”.
Il discorso ha preso una piega interessante quando è stato menzionato Iago Aspas. Giráldez ha confessato: “È doloroso lasciarlo in panchina. Vorremmo sempre vederlo in campo. Spero possa sempre giocare, ma è fondamentale gestire le partite”. Ha descritto Aspas come “un giocatore pieno di passione e con molta strada davanti a lui. È il nostro capitano e un simbolo della nostra storia. Rappresenta i principi del nostro gioco”. Infine, ha scherzato sul futuro di Aspas, dicendo che “spero non voglia diventare allenatore, altrimenti il mio posto sarebbe a rischio. Credo che si immagini più come direttore sportivo. È un vero appassionato di calcio, sempre a discutere di qualsiasi campionato. Tuttavia, le scelte difficili sono dure e non sono sicuro che sia pronto per affrontarle”.