Nessuna novità per l’Atlético di Madrid. Indipendentemente dalla performance, che sia buona, scarsa o nella norma, è prassi che l’Athletic si trovi in difficoltà nelle sue visite al Metropolitano. Simeone riesce sempre a ottenere ciò che desidera. Talvolta grazie ai meriti della sua squadra, altre per demeriti del team bilbaiano, e a volte semplicemente per un colpo di fortuna o sfortuna che dir si voglia.
È un allenatore che non esita a effettuare cambiamenti tempestivi senza indugare nelle sue decisioni. Ieri, al sessantanovesimo minuto, aveva già completato tutte e cinque le sostituzioni. L’ultima è avvenuta quando il punteggio era di 1-0, e prevedeva che Giménez, il neoentrato, si posizionasse come difensore in una linea di cinque.
Dopo di lui sono entrati De Marcos, Maroan e Vesga.
Impresa difficile per l’Athletic, che si presentava al Metropolitano consapevole che l’ultima vittoria in campionato nel campo dell’Atlético risaliva al 30 gennaio 2011, quando due gol di Toquero avevano permesso ai ragazzi di Caparrós di trionfare. Da quel giorno, fino a ieri, i leoni erano riusciti a raccogliere solo due pareggi nelle loro annuali visite. Tuttavia, in Coppa hanno spezzato la loro maledizione lo scorso anno, vincendo 0-1 all’andata delle semifinali. Solo sei titolari di quella sera erano presenti ieri nell’undici iniziale di Valverde: Vivian, Yuri, Galarreta, Iñaki Williams e Berenguer. Dall’altra parte, Simeone ha effettuato un cambio in più, schierando Oblak, Molina, De Paul, Lino e Griezmann. Curiosamente, entrambi i tecnici ieri hanno apportato una variazione in più alle loro formazioni rispetto a quella della sfida d’andata a San Mamés. Yeray, Vivian, Yuri e i Williams sono stati i cinque che hanno riempito nuovamente le fila dell’Athletic, mentre Le Normand, Barrios, Lino e Griezmann sono stati i quattro per l’Atlético.
Ieri Simeone ha riportato alcuni titolari in campo e la sua squadra ha ottenuto una vittoria. A differenza di quanto accaduto a Bilbao, questa volta senza attendere il fischio finale.