Florentino Pérez mi ha chiesto: “Cosa desideri, fama o denaro?” È per questo che ho deciso di unirmi al Real Madrid

Il programma “I compagni di Edu” di Mega avrà come ospite domenica l’ex calciatore del Real Madrid James Rodríguez. Il quotidiano “Marca” ha anticipato alcune parti del suo intervento, in cui racconta, tra l’altro, come è arrivato al club spagnolo.

“Nemmeno se il Barça mi avesse contattato. Il Real è il Real, papà”, spiega James. Racconta che “il City e il PSG offrivano cifre enormi per me. Florentino mi ha chiesto: ‘Cosa desideri, gloria o denaro?’. Per questo motivo ho scelto il Madrid”.

Inoltre, rivela di essere sempre stato un tifoso del Madrid, anche nel 2014: “Né se il Barça mi avesse cercato. Il Madrid è il Madrid, papà”.

Il colombiano ricorda un episodio del Mondiale in Brasile: “Nel secondo o terzo match, Mendes mi dice che il Madrid era interessato, ma temeva potessi distrarmi. Io risposi ‘cosa?’ e poi ho segnato un gol contro il Giappone e due contro l’Uruguay, il risultato è stato opposto. Ho giocato meglio”. Parlando di Lamine Yamal, afferma: “Questo ragazzo ha il potenziale per arrivare in alto. Non ha le stesse caratteristiche di Messi, ma può raggiungere quel livello”.

Ricorda anche la sua competizione per il Pallone d’Oro: “Lottavo con grandi nomi come Cristiano, Messi, Iniesta, Xavi, Suárez, Ribery, Robben… e sono arrivato ottavo nel 2014”. Riguardo al suo tempo al Real, condivide un aneddoto su un fraintendimento con Rafa Benítez: “C’è stata un po’ di tensione, ma nulla di grave. Un cambio che fece, il Bernabéu fischiò e lui pensò che io avessi fatto gesti contro di lui e da quel momento… Perché Zidane ha avuto successo? Dipendeva molto dalla sua gestione del gruppo. In un club come il Madrid, se hai quella qualità, hai già vinto. È come Ancelotti, tutti rendono con lui, Kaka, Maldini, Cristiano, io, Vinicius, Rodrygo… Nessuno parla male di lui. Carlo è straordinario, per me è il migliore del mondo, sia qui che al Bayern o all’Everton”.

Non possiede la stessa quantità di riconoscimenti di Messi, ma ha il potenziale per arrivare a quel livello, o anche a quello di Neymar”. Inoltre, rivela che “non l’ho mai confessato, ma Iniesta è stato uno dei miei modelli, insieme a Zidane”.

Tennis: i match del giorno e le sfide da non perdere

Il sogno degli arbitri: tra passione e responsabilità nel calcio