Il direttore sportivo Fran Garagarza si è fatto portavoce dell’Espanyol per evidenziare l’ingiustizia legata a un’controversa decisione arbitrale avvenuta durante l’incontro di sabato a Son Moix. La squadra è stata penalizzata al 96′ con un rigore che l’arbitro ha fatto battere di nuovo, nonostante il grande intervento di Joan Garcia.
Inoltre, non sono stati recuperati i minuti persi a causa delle varie discussioni e verifiche.
“È incredibile vedere lo stato d’animo dei giocatori, alcuni di loro sono in lacrime. Ci sono delle questioni fondamentali da chiarire: bisogna mostrare rispetto per l’Espanyol, che attualmente non sta ricevendo.
Questa situazione non è nuova, è un problema radicato. Non stiamo parlando di semplice sport; alla fine, è una questione più semplice di quanto sembri, ed è ciò che ho detto all’arbitro. Non puoi aspettare 5 minuti per decidere se un giocatore ha invaso l’area o meno. L’Espanyol ha già subito una retrocessione in passato, e meritano rispetto; siamo un club fondatore con una lunga storia, una grande tifoseria e un comportamento esemplare, ma questo non viene riconosciuto. Mi chiedo se lo stesso varrebbe per altri club in situazioni simili. È ora di dire basta”, ha dichiarato.
Garagarza continua a lamentarsi riguardo alla gestione del VAR, esprimendo la sua frustrazione: “Non possiamo dimenticare che il calcio deve rimanere semplice; gli errori ci saranno sempre, sia da parte dei giocatori che degli arbitri, me compreso. Ma complicare ulteriormente la situazione non è giustificabile. Dove si trova l’essenza del calcio? Stiamo perdendo ciò che rende speciale questo sport. Chi ha deciso da Madrid dovrebbe riflettere su quali siano state le conseguenze delle sue azioni, in particolare per l’Espanyol e il suo recente declino. Questa situazione si sta ripetendo e non è accettabile. Sarà difficile per noi restare a galla, ma la squadra è seria e determinata, e non possiamo permettere che il calcio diventi surreale. I tifosi hanno giustamente motivo di essere indignati, soprattutto per i nostri giovani”.
Il direttore sportivo ha ammesso che: “Lasciamo questa situazione con grande frustrazione, sentendoci come se stessimo inghiottendo veleno dato che ogni punto ha un valore inestimabile. Sono qui per rispondere delle mie responsabilità e non spetta né all’allenatore né ai giocatori farlo. I fatti sono chiari e mi chiedo se lo stesso criterio sarebbe stato applicato a un’altra squadra. È ora di dire basta, ci sono precedenti che ci hanno penalizzati e il club insieme ai tifosi meritano rispetto, cosa che non sembra emergere dalle decisioni prese. Dobbiamo avere il coraggio di manifestare il nostro dissenso affinché tutti possano rendersene conto; il nostro futuro è in gioco e ogni punto conta. Non è sempre facile; ci sono situazioni in cui non viene fischiato un rigore e subito dopo subiamo un gol. Ma lasciamo che il gioco parli da solo. La squadra lotta, ma purtroppo l’Espanyol non riceve il giusto rispetto, e oggi è stato palese. È una situazione incredibile”.
Infine, ha sottolineato nuovamente il comportamento di Del Cerro riguardo al VAR: “La questione dura da tempo, non ero presente ma ho raccolto informazioni e opinioni dalla comunità; noi siamo l’Espanyol e non è accettabile mancare di rispetto ai tifosi e alla nostra organizzazione. Il rispetto nei nostri confronti è venuto meno, a prescindere dall’esito della partita”.