Il valore incommensurabile di Óscar Trejo

Óscar Trejo, calciatore argentino, ricopre un ruolo di primo piano all’interno dello spogliatoio del Rayo Vallecano. Sebbene non abbia più il cappello di capitano, poiché ha rinunciato a questo titolo un anno e mezzo fa a causa di dissidi con la dirigenza, la sua influenza rimane intatta.

Recentemente, nella partita contro la Real Sociedad, ha confermato il suo valore a 36 anni, in una stagione in cui ha visto pochissimo il campo da gioco. Il 26 aprile compirà 37 anni. Trejo è attualmente nella sua seconda avventura con il club madrileno, dopo un primo periodo tra il 2010 e il 2011, e dal 2017 ha ripreso a indossare la maglia franjirroja.

Ha collezionato 312 presenze e realizzato 44 reti, diventando un idolo per i tifosi grazie al suo spirito di dedizione e alla sua personalità. Il suo attaccamento alla comunità e ai principi del club è tale che, il 1 ottobre 2023, ha scelto di rinunciare alla sua carica di capitano, citando come motivi principali il disaccordo sulla gestione dei rapporti con i dipendenti e i sostenitori, elementi chiave per la vitalità del club stesso. Trejo ha in passato espresso il suo disappunto riguardo alle politiche nei confronti dei tifosi, come quelle relative agli abbonamenti, o ai licenziamenti temporanei subiti dal personale del club. Al momento, il futuro di Trejo è incerto: il suo contratto scade il 30 giugno e non ci sono state comunicazioni riguardo un possibile rinnovo, ma si augura che le cose possano risolversi presto. “Cerco di godermi il presente, ma ad oggi non ho notizie,” ha dichiarato.

Si spera di ricevere notizie a breve, ma secondo le sue parole, “ci vorrebbero solo cinque minuti per sistemare tutto per il prossimo anno”, ha rivelato dopo l’ultimo incontro contro la Real Sociedad. Stagione complicata L’argentino sta affrontando il periodo più difficile della sua carriera. Abituato a essere un titolare e a ricoprire un ruolo chiave in campo, quest’anno si trova in una posizione marginale. Ha accumulato 723 minuti di gioco, distribuiti in 418 nella Liga e 305 in Coppa del Re, per un totale di diciotto partite ufficiali, solo nove delle quali come titolare. Non aveva mai giocato così poco con il Rayo, ma il suo valore per la squadra è indiscutibile. Questa è una consapevolezza chiara per il suo allenatore, Iñigo Pérez, ex calciatore che comprende profondamente i pensieri e le emozioni di un giocatore, oltre all’importanza di saper gestire il gruppo. “Il contributo di Trejo è notevole, sia dal punto di vista delle prestazioni che delle relazioni umane. È fondamentale, visto che condividiamo viaggi e momenti insieme, e quando scende in campo è lui il primo a pressare e a motivare il team”, sottolinea l’allenatore navarro. Al Rayo, che ha una forte influenza presidenziale, non si prendono decisioni significative fino a quando non si raggiunge l’obiettivo prefissato. Attualmente, la salvezza è a portata di mano, ma è necessario garantirla matematicamente. La squadra conta 37 punti, si trova a dieci lunghezze dalla zona retrocessione e restano solo dieci partite da disputare. Una volta raggiunto questo traguardo, sarà tempo di pianificare la stagione seguente, e sia il presidente Raúl Martín Presa che il direttore sportivo David Cobeño dovranno confrontarsi con Trejo. Rinnovo o congedo onorevole.

Unai Simón e Nico Williams stanno attualmente partecipando agli allenamenti con la nazionale

Vallecas continua a essere un terreno difficile per la Real Sociedad