“Non sono qui per stupire, non ho alcun bastone magico, non sono Guardiola, ma nessuno deve mettere in dubbio: ce la faremo!”

Dopo essere stato ufficialmente nominato nella serata di lunedì come nuovo allenatore del Real Zaragoza, Gabi Fernández (41 anni, di Madrid) è stato presentato con l’obiettivo di risollevare un team che si trova in una situazione critica, a causa del lavoro svolto dal suo predecessore, Miguel Ángel Ramírez, che ha totalizzato solo 7 punti su 30 disponibili.

Con 11 partite rimaste nel campionato, la squadra biancoblù è a un solo punto dalla retrocessione in Prima RFEF. Per affrontare questa sfida, Gabi sarà supportato da quattro assistenti provenienti dal suo precedente incarico al Getafe B: Mario Jiménez Fernández (vice allenatore), Daniel Castro Simancas (preparatore fisico), Salvador Sánchez de Lope (allenatore dei portieri) e Óscar Hernández Romero (analista).

Nel corso della sua conferenza stampa, l’ex calciatore di Atlético de Madrid e Real Zaragoza ha dichiarato: “Per molti, questa situazione è un problema, ma per me è l’occasione di dare una mano al Real Zaragoza, di dimostrare quanto sia importante per me. Mio figlio è di qui e questo influisce su di me. Mi sono sentito in dovere di rispondere a questa chiamata. La soluzione più semplice per me sarebbe stata rimanere a Getafe, in una situazione comoda, con una squadra che lotta per il vertice. Ma ho percepito che questo è il momento giusto ed è un privilegio per me. Siamo determinati a risolvere la situazione. Se qualcuno ha dei dubbi, voglio che siano chiari”. Ha inoltre aggiunto: “Speravo di non essere qui in quanto il Real Zaragoza fosse primo in classifica e stesse lottando per la promozione in Serie A”. Ha sottolineato che: “Nessuno di noi quattro ha vacillato. Abbiamo preso le valigie e siamo venuti. L’unica cosa che conta è il futuro del club”. “Abbiamo bisogno di energia e in questo sono il migliore”.

Gabi ha affermato di considerarsi nel complesso una persona normale, ma si sente particolarmente competente in un ambito specifico. Ha chiarito che non ha intenzione di fare magie e non possiede poteri straordinari come una bacchetta magica. Non è Guardiola, ma è convinto che, grazie alla sua comprensione del club e all’energia condivisa, possa contribuire a migliorare le cose.

Parlando della condizione dei giocatori, ha sottolineato l’importanza di trasformare le difficoltà in opportunità. Ha esortato i suoi giocatori a mantenere la fede e a riprendersi mentalmente, affermando che non sono persone negative e che esiste un buon ambiente nello spogliatoio. Ha anche evidenziato la necessità di farli adattare a giocare in uno stadio specifico, che può essere impegnativo. La chiave per il successo, secondo lui, è l’unità e l’impegno di tutti. È certo che, se ci uniamo, possiamo affrontare la situazione attuale.

Tuttavia, ha riconosciuto che il momento è difficile e che la responsabilità del risultato ricade su di lui. Ha espresso l’urgenza di procedere con determinazione. Ha fatto un appello ai tifosi, sottolineando che sei degli undici prossimi incontri si giocheranno in casa, e questi sono cruciali per la squadra. Ha descritto la sinergia tra il corpo tecnico, il club, i giocatori e i supporter come essenziale, paragonandola a un tavolo a quattro gambe; se una gamba manca, l’intero tavolo potrebbe cadere. Gabi ha avvertito che non possiamo restare ancorati al passato o illuderci di essere già bravi, ed ha insistito sulla necessità di concentrarci sul presente per migliorare.

La responsabilità è tutta mia, e sono qui solo da un giorno, ma devo affrontare questa situazione. Sono consapevole che i tifosi hanno la forza di sostenere la squadra, e l’ho già visto accadere. E sono sicuro che lo faranno ancora.

La crisi della Virtus: un’identità smarrita e un futuro incerto

Griezmann ha vissuto un periodo significativo che potrebbe avvicinarlo alla MLS