Oyarzabal ha raggiunto il suo apice realizzativo proprio in un momento inaspettato, vivendo la stagione migliore della sua carriera

È la magia del calcio, quella del gol e quella del capitano della Real Sociedad. Mikel Oyarzabal ha segnato domenica allo Stadio Gran Canaria, realizzando un gol da vero centravanti che ha permesso alla sua squadra di prendere il vantaggio, incrementando a 15 la sua conta personale di reti.

Il capitano continua a essere in gran forma in questo periodo della stagione e ha chiuso una settimana memorabile con tre gol (due segnati al Bernabéu), a cui si aggiungono quelli contro Valladolid e Manchester United, oltre a una doppietta con la nazionale olandese.

Ha così segnato in quattro partite consecutive, totalizzando sei gol e cinque nelle ultime cinque gare con la Real; in sette partite ne ha messi a segno sei. L’unico periodo in cui non ha trovato la rete è stato a marzo e aprile, quando in quattro incontri senza essere titolare (25’ contro Paesi Bassi, 30’ contro Sevilla, 28’ contro Rayo e 0’ contro Barça) non ha concluso nel modo desiderato.

Un record personale
Il noto ‘10’ txuri urdin, supportato dalla sua fiducia totalitaria da parte del tecnico Imanol Alguacil per l’intera stagione, ha eguagliato domenica il suo miglior bottino realizzativo in una stagione professionistica (15 gol), con ancora otto partite da disputare. È diventato il massimo marcatore della Real in questa stagione, superando di gran lunga gli altri, ed è il top scorer in ciascuna delle tre competizioni (6 in Liga, 4 in Coppa e 5 in Europa), con i dati in Liga che evidenziano una certa mancanza di gol nel collettivo. La stagione 21-22 è attualmente migliore rispetto all’attuale, nonostante entrambi abbiano riportato 15 gol, ma quest’ultimo è arrivato in 12 partite in meno. Riguardando la stagione 23-24, sommando i gol con la Real e con la Spagna (14+6), si rivelerebbe la più prolifico in carriera, superando i 15+3 di quest’anno.

Non è affatto sorprendente che l’eibartarra possa raggiungere questo traguardo; basti che segni un altro gol per vivere la sua migliore stagione di sempre sia con la Real che in totale. Questo avviene in un’anno in cui ha ricevuto un numero straordinario di critiche e sollevato molte perplessità riguardo le sue prestazioni. Tuttavia, ha dimostrato il suo talento e ha trovato la via per segnare, contribuendo a far sì che la Real creda ancora in Coppa, in Europa e in Liga. Ancora una volta. Imanol ha affermato chiaramente che chi metteva in dubbio Mikel non capiva nulla, e aveva ragione. Proprio nel momento in cui meno ce lo si aspettava e in cui la Real aveva maggiormente bisogno del suo apporto.

Verso la vittoria
Il suo rendimento si aggira attorno a un gol ogni 190 minuti, ma il suo contributo va oltre. Il suo lavoro senza palla, in particolare nella fase di pressing, è essenziale per Imanol. Inoltre, il numero ’10’ si distingue anche come assistman, essendo il leader della Real in questo aspetto, con sette assist, al pari di Sergio Gómez. A 27 anni, nonostante il grande peso della grave infortunio al ginocchio che ha cambiato il corso della sua carriera e il suo gioco, e nonostante abbia dovuto disputare molte partite senza praticamente mai riposo, e anche a fronte di fasi di gioco meno brillanti, ha già totalizzato 22 gol generati in questa stagione, otto in più rispetto al suo compagno di squadra Barrenetxea.

Continua il suo cammino verso una pagina memorabile nella storia del club della sua vita. Ha realizzato il gol più significativo negli ultimi quarant’anni, riaccendendo la speranza al Bernabéu con un tiro carico di emozione. È in procinto di guidare la Real verso una sesta partecipazione consecutiva a competizioni europee ed ha già collezionato ben 112 reti con la maglia txuri urdin. Ora punta a superare Ontoria (114) e Cholín (128) per entrare nella top lista dei marcatori storici del club, mentre si avvicina sempre più ai grandissimi della storia in termini di presenze, giungendo all’inizio della sua decima stagione nonostante un infortunio serio. Ha disputato 389 partite (13º nella classifica storica), ha un contratto fino al 2028 e scende sempre in campo. Solo in nove delle 398 convocazioni non ha preso parte al match. A questo punto, tutti i record devono fare attenzione.

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