Raúl Martín Presa, presidente del Rayo Vallecano, se mostró confiado respecto a la permanencia de Íñigo Pérez como entrenador la próxima temporada. Aseguró que ambas partes se encuentran satisfechas y que es “muy probable” que continúe liderando al equipo. “La probabilidad es alta.
Cuando hay buena química entre el Rayo Vallecano y el míster, y vemos un crecimiento mutuo, lo lógico es que ambos sigamos por este camino de desarrollo”, expresó. Además, agregó que mantiene comunicación semanal con el entrenador desde su llegada: “Conozco sus pensamientos y él entiende los míos; estamos en una excelente sintonía”, comentó al finalizar la presentación del IX Torneo de Fútbol Cadete Vicente del Bosque en Alalpardo, donde recibió un reconocimiento en representación del club por su centenario.
Sobre la posibilidad de participar en competiciones europeas la temporada próxima, subrayó la importancia de mantener la concentración: “Primero debemos asegurar la permanencia, mantener los pies en el suelo. La liga es dura; cuando te sientes seguro, puedes caer rápidamente. Es la competición más exigente del mundo y todos los equipos luchan mucho. Debemos ser prudentes y sumar los puntos necesarios, ya que aún no hemos logrado nuestro principal objetivo”. Agregó que, una vez asegurada la permanencia y si están en condiciones, aspiran a ser muy ambiciosos: “Este es el año del centenario, y nuestro deseo es hacer un gran regalo a nuestra afición al clasificarnos para Europa. Sin embargo, primero hay que asegurar la permanencia”.
En lo que respecta a las obras del Estadio de Vallecas, aclaró que no se están realizando reformas, sino que se están corrigiendo deficiencias de una inspección técnica desfavorable: “El estadio, en su estado actual, es irremediable para lo que el Rayo necesita”.
Il club deve riflettere sulla costruzione di un nuovo stadio non solo per migliorarne l’estetica, ma per garantire la propria competitività nel calcio professionistico per il prossimo secolo. Al momento, l’intervento previsto è una riparazione necessaria a causa di un’Ispettiva Tecnica di Edifici (ITE); senza di essa, il campo rischierebbe di essere chiuso.
Il Rayo Vallecano ha bisogno urgentemente di un nuovo stadio, proprio come un paziente richiede un trapianto per sopravvivere. La situazione è critica: senza un nuovo impianto, le poche risorse rimaste non basteranno a mantenere il club attivo nel calcio professionistico. Mentre alcuni sostengono che non importi loro se il club gioca in una lega minore, la dirigenza e io siamo determinati a rimanere in campo professionistico il più a lungo possibile.
Questa non è una questione di vanità, ma una necessità per la sopravvivenza del Rayo Vallecano. Senza un nuovo stadio, con la capacità di generare risorse e stabilità necessarie, la competizione a livello professionale diventerà quasi impossibile. È importante guardare a progetti finanziati interamente da fondi pubblici, come quelli di La Rosaleda a Málaga o La Romareda a Zaragoza; non si tratta semplicemente della loro posizione attuale, ma del loro potenziale futuro. Se non agiamo prontamente, questi club ci supereranno. È fondamentale essere audaci e prendere decisioni decisive per dotarci di uno stadio che rispetti gli standard moderni.
Durante il recente evento, Martín Presa ha espresso il suo parere riguardo agli arbitraggi, definendoli “abbastanza problematici” per la sua squadra nelle ultime settimane. Ha sottolineato come negli ultimi cinque incontri siano stati commessi errori che hanno influito negativamente sul Rayo. Tuttavia, ha sempre sostenuto l’importanza del lavoro degli arbitri, riconoscendo che sono umani e possono sbagliare. “Diventare un arbitro professionista è complicato e ogni atleta desidera dare il massimo nel proprio lavoro”, ha dichiarato.
Inoltre, ha menzionato la presenza di un elemento casuale nelle decisioni arbitrali, ritenendo che la fortuna non sia stata dalla loro parte. Nonostante ciò, ha ribadito il sostegno alla categoria arbitrale e ha espresso il suo favore verso l’uso del VAR, affermando che la tecnologia può contribuire a garantire equità. Ha concluso sperando in un miglioramento collettivo per il bene di tutte le parti coinvolte.