La battaglia per la situazione europea si complica drasticamente per la Real Sociedad, che ha subito una sconfitta pesante per 0-2 contro il Mallorca ad Anoeta. Questo incontro è stato preoccupante e non rispecchia le performance recenti della squadra. I giocatori txuri urdin hanno faticato a esprimere il loro gioco, concedendo due gol a un avversario che, nonostante avesse difficoltà in attacco, ha saputo difendersi con successo una volta in vantaggio, conquistando così tre punti cruciali.
Questo risultato ha permesso al Mallorca di superare la Real Sociedad in classifica, portando Imanol e i suoi oltre la zona europea, mentre il bilancio segnato (3-0) potrebbe rivelarsi determinante.
Imanol aveva comunicato in conferenza stampa che la squadra aveva utilizzato la settimana per “ossigenarsi” piuttosto che per intensificare gli allenamenti, ma sembra evidente che questa strategia non porti benefici, anzi, la squadra sta mostrando prestazioni sempre più deludenti.
Attualmente, la Real Sociedad non riesce a rimontare, superando ormai i 400 giorni da un’ultima vittoria dopo essere andati sotto nel punteggio.
Il giorno tanto atteso per la Real è arrivato, con Jon Martín che ha debuttato come titolare in campionato, affiancato da altri giocatori chiave in una partita decisiva. Imanol aveva accennato a questo cambiamento, resosi necessario vista l’assenza di Zubeldia e Aguerd, unitamente alla convocazione rapida di Pacheco. La formazione ha presentato quattro cambi rispetto al successo ottenuto contro Las Palmas nel weekend. Tra questi, Jon Martín ha sostituito Zubeldia, mentre Luka Sucic è tornato in campo al posto di Olasagasti e Barrenetxea ha preso il posto di Sergio Gómez. L’ultimo cambiamento ha riguardato la corsia sinistra, con Aihen scelto come titolare invece di Javi López. In totale, ben otto elementi della cantera sono stati schierati nella formazione iniziale.
La performance della Real non è stata all’altezza delle aspettative, risultando ben lontana dalle ultime due partite. In effetti, la squadra si è mostrata poco ispirata, priva di ritmo e idee chiare. I txuri urdin hanno faticato a fronteggiare il modulo difensivo 5-4-1 del Mallorca, complicando ulteriormente la situazione con un gol concesso che ha aumentato le difficoltà. La partita non è iniziata nel migliore dei modi, poiché Sucic ha subito fischi da parte del pubblico a causa di recenti dichiarazioni in cui aveva definito la Real come un “passo intermedio”. Tuttavia, col passare dei minuti, alcuni tifosi hanno iniziato ad applaudire per sostenere il giocatore.
L’undici di Imanol ha avuto l’opportunità di passare in vantaggio grazie a un opportuno tentativo di Oyarzabal, ma la sua conclusione è stata annullata per fuorigioco, su un bel passaggio di Barrenetxea. La squadra ha cercato di attaccare dalle fasce, ma con una lucidità inferiore rispetto ad altre occasioni. L’episodio chiave è arrivato dal Mallorca: Barrenetxea ha perso un pallone cruciale a centrocampo. Darder ha effettuato un passaggio filtrante perfetto alle spalle di Jon Martín, favorendo Larin che ha superato Remiro, anche grazie all’errore di Aramburu, il quale, nel tentativo di impedire il tiro, ha confuso il portiere. Anche se Aritz è riuscito ad intervenire, non ha potuto evitare che il Mallorca segnasse al 21° minuto.
A questo punto, la squadra si è trovata nella necessità di recuperare. Nonostante il gol subìto, la Real ha mostrato segni di reazione, riuscendo a migliorare il proprio gioco. Marín ha tentato un tiro da fuori area, ma Greif ha parato bene, mentre Oyarzabal ha cercato di farsi valere senza successo. Anche Sanchez ha avuto una buona occasione per i bermelloni, ma ha sparato alto dopo un passaggio arretrato di Maffeo.
Il team ospite cercò di ritardare il gioco il più a lungo possibile fino all’intervallo, una strategia che esasperò i tifosi, confusi anche dal tempo che Remiro impiegava a rilanciare il pallone, in attesa della pressione di un attaccante. In tribuna si percepiva tensione, tanto tra i giocatori quanto nei sostenitori. Barrene mostrava segni di insicurezza dopo un errore, mentre Sergio Gómez e Olasagasti iniziarono il riscaldamento. Kubo impiegò un po’ di tempo, ma poi si attivò dribblando sia esternamente che internamente, causando pericoli e guadagnando calci d’angolo, dove Jon Martín continuava ad essere una minaccia, toccando palla incessantemente.
Subito dopo la ripresa, non ci furono sorprese quando il tecnico ospite sostituì il numero ‘7’ con Sergio Gómez. Tuttavia, non ebbe nemmeno il tempo di valutare l’impatto di questa mossa, poiché nel primo attacco degli avversari arrivò il gol del 2-0. Dani Rodríguez servì Darder sulla fascia, il quale avanzò verso il centro e tirò in modo potente ma centrale. Remiro non rispose alla grande, e il pallone finì in rete (47’), complicando ulteriormente la situazione.
Il secondo tempo iniziò malvolentieri e si chiuse in modo ancor più deludente, con una prestazione al di sotto delle aspettative. Dopo poco, il Badalonese passò un ottimo assist rasoterra che attraversò l’area piccola senza che nessuno cercasse di intervenire. Presto Óskarsson entrò al posto di Sucic, accolto tra applausi e fischi, cercando di pungere in area, mentre Oyarzabal veniva riposizionato come un attaccante secondario per tentare di schiacciare di più il muro difensivo avversario. La partita si ingolfò e rimase soltanto da sperare in un buon cross per riaprire i giochi, che si stavano facendo lunghi, soprattutto per la squadra in svantaggio, la Real, più che per il Mallorca, a proprio agio.
Jon Martín sfiorò la rete con un colpo di testa su corner di Sergio Gómez, ma Greif effettuò una parata straordinaria.
Mariezkurrena e Olasagasti sono entrati in campo per rinforzare la squadra, ma non hanno avuto successo poiché le armi utilizzate erano solo fittizie. L’unico momento di vera minaccia è stato rappresentato da un tiro di Zubimendi nel 96′. Al termine della partita sono stati giustificati alcuni fischi. Il blocco mentale e tecnico osservato negli ultimi 35 minuti merita un’analisi approfondita. Non ci sono state possibilità neppure di sperare in un pareggio. È necessario impegnarsi seriamente se si desidera disputare le partite il giovedì nella prossima stagione. Martedì e mercoledì possono essere esclusi, a meno di un miracolo.