L’aumento dei match è una realtà sempre più presente, in particolare per le squadre che partecipano alle competizioni europee e che avanzano nel torneo. Un esempio è il Barcellona, l’unico club spagnolo che ha ancora la possibilità di conquistare il triplete.
Ieri, il tecnico Hansi Flick si è mostrato visibilmente infastidito durante una conferenza stampa, esprimendo il suo disappunto per gli orari delle partite. Ha criticato l’orario del match Valladolid-Barcellona, sottolineando la scarsa opportunità di riposo per i suoi giocatori.
“Succederà di nuovo e chi stabilisce gli orari non vuole affrontare la questione,” ha dichiarato. Ha ribadito che “non è una scusa, ma la situazione è ridicola. Perché non possiamo avere una partita fuori casa alle quattro o alle sei, come quando giochiamo in casa?”. Con toni accesi, ha esclamato: “È successo di nuovo! Lo stesso si verificherà a Milano,” riferendosi ai precedenti incontri tra Leganés-Barça e Borussia-Barça, in cui il tempo di recupero sarà simile a quello tra Valladolid-Barça e Inter-Barça.
Il parere di Paco González
Paco González, direttore del programma ‘Tiempo de Juego’ su Cope, ha espresso le sue considerazioni riguardo al problema persistente degli orari nel calcio spagnolo. “Ci sono situazioni illogiche. Ora sarà il Real Madrid a lamentarsi, poiché per la finale della Coppa del Re (26 aprile) il Barcellona avrà un giorno di riposo in più, mentre la finale si svolgerà di sabato. È ovvio che entrambe le squadre dovrebbero giocare nello stesso giorno per garantire lo stesso periodo di recupero. Questo riguarda LaLiga, non la federazione, che si occupa solo della Coppa. Se fossi Tebas direi che se ora si lamentano il Madrid e il Barcellona, allora tutti gli altri inizieranno a lamentarsi. Sono allenatori di fama mondiale che mi dicono che li state mettendo a dura prova, e poi non possiamo aspettarci che rendano in campo,” ha dichiarato.
Successivamente, per concludere il suo discorso, ha richiamato l’attenzione sui club. “Rimango sbalordito dai dirigenti di ogni singola squadra del calcio spagnolo. Nel corso dell’anno si lamentano continuamente. Se i tifosi esprimono delle lamentele, loro si uniscono. Se i professionisti si lamentano, fanno lo stesso. Eppure, quando arriva il momento di prendere decisioni in estate, durante la pianificazione del calendario, non proferiscono parola. Non dicono nemmeno una sillaba. Si fanno sentire durante l’anno, ma quando è il momento di agire, rimangono in silenzio. Ho smesso di esprimere la mia opinione. Si lamentano nel corso dell’anno, ma alla fine non fanno nulla. È assurdo. È giusto che i professionisti si infastidiscano, ma devono rendersi conto che i loro dirigenti non intervengono”, ha chiuso.