Manolo González sta vivendo un momento molto positivo. Dopo che il RCD Espanyol ha ottenuto la sua terza vittoria consecutiva contro il Getafe (1-0), il tecnico di Folgoso de Caurel è stato nominato miglior allenatore di LaLiga per il mese di aprile, superando nella votazione nomi illustri come Diego Pablo Simeone (Atlético de Madrid) e Carlos Corberán (Valencia), avversario che affronterà martedì a Mestalla.
“È un riconoscimento individuale, ma rappresenta anche il lavoro di gruppo, sia del personale che dei calciatori”, ha dichiarato durante la conferenza stampa, sottolineando che “fino a quando non sarà matematicamente sicuro, non ci rilasseremo”.
Riguardo alla sua nomina, ha espresso soddisfazione: “Sono felice perché pur essendo un premio personale, sottolinea il duro lavoro di squadra che abbiamo svolto per tanto tempo”.
Con un occhio alla quarta vittoria di fila, ha aggiunto: “Sarebbe fondamentale, dato che affrontiamo un avversario diretto che attualmente sta passando un buon momento in termini di gioco e risultati. Giocheremo in uno stadio affollato e dove la pressione è elevata. La partita presenterà molte difficoltà, ma siamo certi che, se daremo il massimo, possiamo trionfare a València come in qualsiasi altro stadio della LaLiga”.
Sulla situazione del Valencia, ha commentato: “Senz’altro, il cambio di allenatore ha giovato al Valencia. Hanno dimostrato notevoli miglioramenti sia nei risultati che nel gioco, e hanno trovato una buona coesione di gruppo. Si tratta di una squadra ben attrezzata che non merita di trovarsi nelle zone basse della classifica. Speriamo che il loro slancio continui”.
Infine, ha fatto il punto sulla situazione infortunati della squadra.
Abbiamo avuto un buon recupero, la squadra è in buone condizioni. Oggi completeremo la valutazione delle condizioni di ciascun giocatore, ma non dovrebbero emergere particolari problemi. In caso contrario, potremmo apportare delle modifiche in alcuni ruoli. Brian Oliván e José Gragera resteranno ancora assenti; quest’ultimo oggi inizierà a svolgere alcuni esercizi di riscaldamento con il gruppo, mentre Sergi Gómez non sarà disponibile a causa di un problema alla schiena che lo affligge da tempo.
Riguardo al pareggio in trasferta a Mestalla, non possiamo saperlo in anticipo, dipenderà dall’andamento della partita. Se arriviamo al minuto 85 in inferiorità numerica, potrebbe essere vantaggioso accontentarsi di un pareggio. Tuttavia, il nostro obiettivo è sempre quello di cercare la vittoria. Siamo consapevoli che sarà una sfida ardua e che l’avversario ci metterà alla prova. Ottenere punti è sempre positivo, ma se la situazione si complica, dovremo rivalutare il match dall’interno. Fino ad ora il nostro unico obiettivo è vincere.
I giocatori sono molto consapevoli della situazione; proprio di recente abbiamo festeggiato un successo perché avevamo bisogno di una vittoria in casa. Questo traguardo è importante per tutti, non solo per un gruppo, ma per l’intero stadio. Il team è perfettamente informato sul fatto che non siamo ancora al sicuro e che abbiamo ancora molte sfide da affrontare. Fino a quando la salvezza non sarà matematica, non ci concederemo pause. Dobbiamo approfittare del momento positivo che stiamo vivendo.
Ho osservato questo cambiamento nell’atmosfera quotidiana; con l’inizio del secondo turno, ho subito percepito una svolta. Al nostro rientro dalle vacanze, il nuovo gruppo ha portato un notevole miglioramento nel nostro spogliatoio, aiutandoci a diventare più competitivi e a trovare maggiori soluzioni. La squadra ha fatto progressi e, unita al supporto dei tifosi che si sentono fieri, contribuisce a creare un clima decisamente più favorevole. Ci saranno sempre persone che preferirebbero una situazione più difficile, per motivi vari. È arrivato il momento che chi segue l’Espanyol possa godere di un po’ di relax, considerando che la salvezza non è ancora garantita.
Riguardo alle esperienze accumulate nella mia prima stagione in massima serie, ho affrontato situazioni simili. Con l’Ebro, le cose sono iniziate molto male e ci è voluto tempo per raddrizzarle; questo mi ha insegnato a mantenere la calma anche se gli scenari sono diversi. Con il Badalona, durante l’anno del Covid, ho preso in mano una squadra con solo 1 punto su 21 disponibili. Quando ottieni dei risultati positivi, inevitabilmente la pressione si attenua. Tuttavia, quando si perde, tutto viene messo in discussione.
Riguardo al cambiamento del team nelle partite in trasferta, credo che sia una combinazione di fattori. La coesione del gruppo gioca un ruolo cruciale. Puoi avere i migliori calciatori, ma senza un obiettivo condiviso è davvero complesso. Non si tratta di sport individuali come tennis o golf dove si può contare solo su se stessi. È fondamentale che tutti remino nella stessa direzione e questo è stato l’elemento chiave: la determinazione del gruppo all’interno dello spogliatoio.