Si può dire con certezza che il Real Valladolid è destinato a giocare in Segunda división nella prossima stagione. Anche se la retrocessione non è ancora matematica, questa potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. Infatti, martedì e fino a giovedì si svolgerà la 33ª giornata di campionato, i cui risultati potrebbero chiudere definitivamente le porte della massima serie ai giocatori di Álvaro Rubio.
In particolare, se il giovedì non dovessero vincere contro il Betis al Benito Villamarín, il Real Valladolid si ritroverebbe automaticamente in Segunda. Tuttavia, la situazione rischierebbe di deteriorarsi ancor prima, nel caso in cui Las Palmas battesse l’Athletic a San Mamés e il Girona ottenesse dei punti a Leganés.
L’ultima vittoria del Valladolid risale all’11 gennaio scorso contro il Betis, ma da allora la squadra ha collezionato solo un punto in tredici partite, un ruolino di marcia molto deludente. L’allenatore Álvaro Rubio si troverà a fronteggiare il peso di un eventuale retrocessione, ma non è l’unico responsabile della situazione. La scelta di affidargli la guida della squadra a metà febbraio, dopo l’esonero di Diego Cocca e il primo avvio di Paulo Pezzolano, è stata vista come un segnale di resa da parte della dirigenza, che ha lasciato intendere che la retrocessione fosse ormai una cosa certa. Nella direzione sportiva, Domingo Catoira è stato indicato come uno dei colpevoli del disastro, anche se alcuni puntano il dito verso l’alto, verso il presidente e azionista di maggioranza Ronaldo Nazario, accusandolo di scarsa partecipazione.
Da un po’ di tempo si parla di una potenziale cessione del club, e si è giunti a un punto in cui questo è ritenuto necessario per la rinascita del Valladolid. In ogni caso, la retrocessione, una volta ufficializzata, sarà vista come una fine (sportiva) di cui si era già parlato in precedenza.