LALIGA ha ribadito il suo impegno nei confronti della lotta contro le frodi audiovisive, “che rappresentano una piaga per l’industria audiovisiva e in particolare per i club di LALIGA che subiscono perdite annuali stimate a 600 milioni di euro, secondo dati dell’Osservatorio sulla Pirateria”, annunciando contemporaneamente la notifica di tre recenti decisioni giudiziarie che ne esemplificano la missione.
La prima tra queste è stata emanata dal Tribunale Penale n°15 di Madrid il 27 giugno, che condanna “due venditori di decodificatori fraudolentemente alterati come autori di un crimine continuato contro il mercato e i consumatori, comminando a ciascuno una pena di 6 mesi di prigione e una multa di 3 euro al giorno (540 euro)” oltre a una somma “di 20.000 euro a titolo di risarcimento civile a LALIGA e MEDIAPRO, che hanno esercitato accuse personali nel caso”.
La seconda proviene dal Tribunale Penale n°4 di Malaga, il quale “condanna un operatore come responsabile di un crimine contro il mercato e i consumatori con una pena di 6 mesi di prigione e una multa di 6 euro al giorno (1.080 euro)” oltre al pagamento “di 15.000 euro a titolo di risarcimento civile a LALIGA, MEDIAPRO e TELECOMUNICAZIONI PUBBLICHE ANDALUSI”.
Infine, si riferisce a una terza sentenza emessa dal Tribunale Penale n°28 di Barcellona “che condanna il venditore di decodificatori fraudolentemente alterati come autore di un crimine continuato contro il mercato e i consumatori con una pena di un anno di prigione, e una multa di 5 euro al giorno (1.350 euro)” oltre al pagamento “di 1.328,63 euro come risarcimento civile a LALIGA”.
LALIGA sostiene che queste decisioni giudiziarie ratificano la sua posizione “nei confronti dei reati di frode audiovisiva che implicano il furto dei diritti dei Club partecipanti alla competizione, con un rischio conseguente per la futura sostenibilità della Competizione”.
“L’intervento legale è fondamentale. LALIGA ha a disposizione il team, la tecnologia e le conoscenze necessarie per affrontare questa battaglia, ma occorrono strumenti legali che consentano di bloccare il contenuto in modo rapido ed efficace durante la partita, e non solo una volta terminato l’evento in diretta”, si osserva in una nota.
Inoltre, l’organismo sottolinea di essere “leader e punto di riferimento globale nella lotta alla frode audiovisiva” e di fornire servizi di protezione a società come “Wimbledon (Regno Unito), Dorna Sports (Spagna e Italia), A3Media (Spagna), Liga Femenina (Spagna), Pro-League (Belgio), Sky Sports (Messico)”.
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