Il Comune di Valencia ha concesso venerdì la licenza per i lavori del Nou Mestalla, più di quindici anni dopo che i lavori nel nuovo stadio sono stati interrotti. Tuttavia, la municipalità esige ora che il progetto sia completato entro trenta mesi, senza concessione di “ulteriori interruzioni, a meno che non ci sia un motivo di forza maggiore giustificato”.
L’ente comunale, che ha l’aspirazione di avere lo stadio pronto per il Mondiale 2030, prevede sanzioni nell’ipotesi in cui il Valencia manchi ancora alle sue responsabilità riguardo allo stadio, con la conseguenza di un decadimento e una cessazione della licenza e la perdita da parte del Valencia dei benefici urbanistici dei terreni adiacenti al Mestalla per “grave inadempimento”, oltre a una “risarcimento” che il club dovrebbe pagare.
Inoltre, i lavori devono iniziare entro sei mesi al massimo, altrimenti il Valencia dovrà fornire una garanzia “per il cento per cento del costo totale della costruzione”, condizioni che il Comune considera “molto rigorose” per rispettare la città e la costruzione dello stadio.
Ora, la licenza ha “tutte le valutazioni tecniche che confermano la fattibilità legale”, quindi è ora il momento per il Valencia di presentare il progetto di realizzazione dello stadio, prima dell’inizio dei lavori.
Il club dovrà iniziare i lavori entro un massimo di sei mesi ed il Valencia, oltre al progetto di esecuzione, dovrà consegnare nei prossimi tre mesi un calendario vincolante per l’esecuzione dei lavori con “l’inclusione esplicita di pietre miliari o scadenze parziali”.
Nel medesimo periodo, dovrebbe presentare al Comune lo studio sulla Sicurezza e Salute dello stadio, una dichiarazione scritta in cui si impegna a non usare l’edificio fino a quando non è completata l’opera di urbanizzazione, e lo studio sulla gestione dei residui di costruzione e demolizione. Nonostante tutto, questo rappresenta un importante progresso affinché il Nou Mestalla possa essere la sede della Coppa del Mondo 2030.