Il Valencia, tredicesima squadra di calcio europea per numero di titoli internazionali vinti, sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia recente: per la prima volta non figura nel ranking UEFA, dopo cinque anni consecutivi senza qualificarsi per le competizioni europee.
A confermare lo status attuale del club non vi sono solamente i big del calcio spagnolo come Real Madrid (2), Villarreal (7), Atletico Madrid (17), FC Barcelona (18), Siviglia (24) e Real Sociedad (29), che si posizionano tra i primi 30 in Europa.
Anche Real Betis (52), Girona (93), Athletic Club (94), Osasuna (95) e Granada (96) si trovano tra le prime 100 squadre europee, ma del Valencia non vi è traccia.
Nemmeno tra i 427 team che negli ultimi cinque anni hanno partecipato a una delle tre competizioni europee – Champions League, UEFA Europa League o la Conference League – appare il Valencia, assente per più di 1.500 giorni (esattamente 1.588 al 13 luglio).
L’arrivo di Peter Lim nella maggioranza azionaria nella stagione 2013/14 ha ulteriormente accentuato la crisi del club che, nonostante i numerosi cambiamenti delle ultime stagioni e la buona direzione di Rubén Baraja, continua a destare preoccupazioni. Aveva raggiunto l’ottavo posto nel ranking all’ingresso di Lim, ma adesso è caduto fuori classifica.
Questo indice si basa sui risultati ottenuti dalle squadre nelle ultime quattro stagioni europee, più quella attuale. Vale la pena notare che l’ultima partita del Valencia in Europa si è svolta a marzo 2020, quando ha raggiunto gli ottavi di finale della Champions League. Di conseguenza, quella stagione non è più inclusa nel ranking corrente.
