La squalifica di Pedro Rocha dal TAD, senza ancora sapere quando diventerà effettiva, apre l’opportunità per María Ángeles Chaves, 36 anni, di assumere la leadership della RFEF grazie alla sua posizione di vicepresidente primo del Consiglio Direttivo della RFEF.
Se confermato, sarebbe la prima volta che una donna assume tale ruolo in una Federazione calcistica spagnola, sia a livello regionale che, come in questo caso, nazionale.
La sua nomina è dovuta alla profonda connessione che ha con l’attuale presidente della RFEF, una relazione che ha avuto inizio nella Federazione Calcistica dell’Extremadura.
Chiamata “Yaye” nel mondo del calcio, ha iniziato la sua carriera di portiere nella sua scuola, la San Francisco. Successivamente ha giocato in diversi team fino a quando non è arrivata nel Cáceres Femenino, l’anno di fondazione della squadra dell’Extremadura.
Qui è diventata una giocatrice fondamentale per dodici stagioni, arrivando ad essere capitano, fino a quando una grave infortunio al ginocchio nel 2019 l’ha costretta a ritirarsi dal calcio due anni dopo. Dopodiché, ha fatto il grande passo verso la panchina.
Dal momento in cui Pedro Rocha è diventato presidente della Federazione Calcistica dell’Extremadura, ha mantenuto un forte rapporto con María. Laureata in Scienze dello Sport nel 2020, è entrata a far parte della Commissione Delegata della RFEF, diventando la prima donna a far parte di questo organismo federativo.
La sua nomina come prima vicepresidente ad aprile scorso l’ha resa la seconda donna a farlo dopo l’elezione di Ana Muñoz con l’arrivo di Luis Rubiales alla presidenza della RFEF nel 2018.
Ora, questa donna della Estremadura, che ha rappresentato la RFEF nell’ultima finale della Champions League femminile al San Mamés, vinta dal Fútbol Club Barcelona, si trova di fronte a questa sfida: diventare la prima donna presidente di una Federazione calcistica nella storia della Spagna.