Si profila un contenzioso legale tra il Real e l’Athletic per un giocatore under 14

Si prevede una battaglia legale tra l’Athletic e la Real riguardo a un ragazzino di 12 anni che gioca per la squadra di txuri urdin. Come riportato da Noticias de Gipuzkoa, il club rojiblanco intende richiedere alla famiglia del calciatore i sei milioni di euro di risarcimento menzionati nel contratto firmato dai genitori di Alfredo Alogo quest’anno.

Tale contratto avrebbe dovuto legare il giovane all’Athletic dalla stagione attuale, ma i genitori ritengono che l’intermediario avesse più interesse per l’Athletic che per il calciatore. La Real non è stata notificata di alcun reclamo, ma se la questione dovesse raggiungere i tribunali, si occuperanno di tutto e rappresenteranno il calciatore, la cui situazione considerano un “oltraggio” e una violazione di alcuni dei suoi diritti fondamentali.

Ad Anoeta, considerano eccessiva la clausola di risarcimento di sei milioni di euro, dato che il giocatore non ha ancora iniziato ad allenarsi con l’Athletic. La Real ha già messo in regola la licenza di Alfredo Alogo per questa stagione. L’obiettivo è farlo giocare nella squadra Infantil A txuri urdin che parteciperà, come sempre, alla categoria Cadete Preferente. Nella fase finale della stagione scorsa, ha giocato negli Infantil contro ragazzi due anni più grandi con un permesso speciale della Diputación, dopo che l’Athletic aveva cercato di ingaggiarlo. Il desiderio esplicito del promettente attaccante è continuare a rappresentare i colori della Real, nonostante i suoi genitori siano stati persuasi a unirsi a Lezama tramite promesse sportive ed economiche pochi mesi fa. La Real ha risposto con un’offerta convincente per il ragazzo e con l’annuncio ufficiale della sua registrazione, un fatto senza precedenti nella storia del club con giocatori di quest’età.

Attorno a questa questione esiste giurisprudenza e un precedente inequivocabile che potrebbe essere applicato in questo caso, dove è stato annullato il contratto firmato da un club e i genitori di un minore di 16 anni. Si è verificato nel 2013, quando il Barça ha richiesto come risarcimento a Raúl Baena 3,5 milioni di euro per aver interrotto il suo contratto e firmato per l’Espanyol. Le due instanze precedenti avevano dato parzialmente ragione al club catalano e modificato un risarcimento.
Nella sua sentenza, la Corte Suprema ritiene che “questo tipo di ingaggio di minori dovrebbe essere oggetto di particolare protezione da parte del sistema giuridico, a garanzia del principio costituzionale e sovranazionale del supremo interesse del minore”.
Sottolinea in particolare che questo principio è strettamente collegato allo sviluppo libero della sua personalità (articolo 10 della Costituzione), essendo un’espressione di questo diritto la decisione sul suo futuro professionale, e che il potere di rappresentanza legale dei genitori deve rispettare questo principio superiore e non può estendersi a settori in cui il minore può decidere da solo.
La Real chiede quindi che sia creata una normativa chiara e concisa su questo specifico argomento, soprattutto per proteggere il calciatore in età così giovane e per difendersi dalle minacce di altri club.

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