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Ha inizio la stagione preliminare

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Potrebbe sembrare una battuta o forse un errore, ma non è così. Nonostante il campionato di Liga 2024-25 per la Real Sociedad inizi in poco meno di dieci giorni, si può affermare con confidenza che la pre-stagione, quella vera e propria, è iniziata lunedì scorso a Zubieta, con il ritorno degli internazionali – mancano ancora quelli olimpici – e in attesa di completare la squadra, sia per quanto riguarda i nuovi arrivi che le partenze.

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Si dice sempre che fino all’inizio di settembre – qui aggiungiamo che fino alla fine delle regate della Concha – la competizione non inizia veramente. Quest’anno potremmo dover aspettare un po’ di più, date le circostanze particolari che si sono verificate nel 2024, con Eurocopa e Olimpiadi in un colpo solo. La confusione del calendario negli ultimi tempi ha raggiunto livelli quasi folli questa volta, e posso immaginare Imanol che ogni giorno fa i conti sul numero di giocatori con cui potrà contare per l’allenamento pertinente. Se a questo aggiungiamo qualche trasferta inaspettata, con lunghe ore di volo e migliaia di chilometri da percorrere, per rispondere a interessi perfettamente legittimi, ma che entrano in conflitto con le aspirazioni sportive, allora abbiamo il quadro completo.

Cercare di predire una possibile formazione iniziale per la prima partita di campionato contro il Rayo Vallecano ad Anoeta, al giorno d’oggi, è un compito che sfugge anche al grande Imanol, a cui rimane solo una reale opportunità per riunire la sua squadra contro un avversario valido, venerdì prossimo contro l’Union Berlino. È vero che questo accade anche ad altre squadre, ma in questa stagione la situazione della Real Sociedad si è evidenziata in modo più marcato. Quindi, non avremo altra scelta se non affrontare con estrema cautela e prudenza i primi turni di gioco, sperando che l’allenatore di Orio possa gradualmente conferire coesione a un team che, al momento, è ancora lontano dall’essere definito. È il momento della pazienza.
C’è una falla nella difesa.

Per ora, in attesa di sviluppi riguardanti altri giocatori della Real Sociedad, l’unico vero colpo duro in termini di partenze rispetto alla scorsa stagione è quello di Le Normand. Il difensore bretone era diventato una delle pietre miliari della difesa del team di Imanol, e la sua partenza solleva dubbi sulla futura sicurezza difensiva a breve e medio termine. Credo che non sia stato adeguatamente valutato l’impatto del suo addio, dato che era stato il vero leader della difesa realista negli ultimi anni. Trovare un sostituto all’altezza è difficile, sopratutto considerando la severità della competizione a questo livello e le pressioni su una Real che deve sfidare le richieste più pressanti. Jon Pacheco è indubbiamente un giocatore di grande potenziale, e la stella emergente di Zubieta, Jon Martín, sembra pronto a fare il suo ingresso, ma per il momento ci sono solo promesse, prospettive, non verità convalidate. La presenza di Le Normand, oltre al suo specifico contributo, forniva la difesa con le giuste condizioni per favorire lo sviluppo dei giovani talenti. Tutto può andare benissimo, considerando che c’è talento e dedizione, ma ora sarà più complicato.
Sadiq è preoccupato
Dall’arrivo alla Real Sociedad, al calciatore nigeriano praticamente nulla è andato per il verso giusto. Solo incidenti, problemi e recenti episodi hanno messo in luce la sua ansia. È consapevole che la sua situazione attuale è delicata e che l’unica soluzione appropriata è un addio degno. Non ci sarà altra scelta se non quella di trovare un compromesso da entrambe le parti.
Un passo falso imprevisto.

Non è stato dato molto peso a questo argomento, poiché altre questioni sembrano monopolizzare l’attenzione in questi giorni, tuttavia l’infortunio subito da Zakharyan, che ha richiesto un intervento chirurgico, è di certo rilevante. Il giocatore russo, lentamente, si trova costretto ad assumere il ruolo chiave che sembrava destinato a lui fin dal suo arrivo. Questo danno alla caviglia non fa altro che ostacolare ulteriormente il progresso del calciatore, che continuamente ci aspettiamo di vedere risorgere.

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