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Un evento storico di tempesta marittima

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Siamo già familiari con le tempeste estive in queste latitudini, quindi non ci sorprendono, tuttavia, quando queste si susseguono in modo persistente e in un periodo di tempo relativamente breve, la situazione può diventare estremamente preoccupante. La Real Sociedad era pienamente consapevole, da diversi mesi a questa parte, che l’estate avrebbe portato molte tempeste; ciò che probabilmente non poteva prevedere era l’ampiezza delle stesse, né il fatto che si sarebbero sovrapposte nel tempo, aggravando notevolmente la situazione.

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Non ha preso nessuno alla sprovvista che Zubimendi e Merino fossero tra gli obiettivi di possenti interessati, tanto più che non era la prima volta che questa questione metteva i due uomini al centro dell’attenzione. Ciò che forse non è stato previsto in egual misura è stata la partenza di Le Normand. C’era stato qualche sussurro in merito, ma non sembrava che si sarebbe concretizzato in qualcosa di effettivo. Questa mossa ha sorpreso un po’ tutti, e quando si è cercato di intervenire, era ormai troppo tardi. Tuttavia, è vero anche che il club non sembrava essere eccessivamente preoccupato per la partenza del bretone, visto come un elemento sostituibile all’interno del club, quindi le ripercussioni sembravano più o meno contenute. Il tempo, però, ha svelato l’illusorietà di tale ragionamento, tanto che la necessità di un nuovo difensore centrale è diventata una delle priorità della gestione sportiva. Poi è arrivato l’Arsenal, seguito poco dopo dal Liverpool, con copiose risorse finanziarie, senza esitazione nel mostrare le loro forze, e con un ineguagliabile fascino. La Real Sociedad, di fronte a tali sfide massive, si è trovata costretta a effettuare uno sforzo enorme per cercare di contrastare il richiamo proveniente dall’estero, incluso superando qualche limite, mantenendo i propri simboli ed evitando un disastro più grande. Questo ritorno di fiamma sarà ricordato negli anni a venire.
…E la vita prosegue.

Considerando gli sviluppi in sospeso di molteplici trame, potrebbe essere il momento giusto per fare una pausa di riflessione, separandosi un po’ dai fatti, e concludere che, indipendentemente dall’esito… la vita va avanti. Voglio sottolineare che, nonostante l’importanza che potrebbe avere tutto ciò che sta accadendo nelle ultime settimane, ciò non fa altro che rafforzare la crescita significativa che questa squadra ha avuto negli ultimi anni. La Real attualmente è un team rispettato, talvolta invidiato, e quindi, un target per i grandi spacciatori del calcio, che esercitano ovunque la loro influenza, per acquisire le “mercincie” desiderate. La Real Sociedad si è sviluppata col passare del tempo, e ha raggiunto un certo status, sia sportivo che economico. Questo le permette di mantenere dignitosamente la sua proprietà stagione dopo stagione, ma non la protegge sufficientemente dai ricchi latifondisti del calcio. Alla fine, ciò che deve accadere accadrà, alcuni se ne andranno, altri resteranno, ma la Real Sociedad andrà avanti, come è sempre stato. Rimpiangeremo le perdite subite lungo il percorso, e daremo il benvenuto alle nuove alleanze… come è sempre stato nella Real.
Un’assurda assurdità
Non so se lo fanno apposta per aumentare il dramma, o se sono semplicemente così inetti che non possono fare di meglio, ma il fatto è che iniziare un campionato con ancora due settimane di mercato in sospeso, o, in altre parole, con molte operazioni non risolte, futuri incerti e prestazioni compromesse, è un assurdo senza senso, ma è la realtà, probabilmente è quello che meritiamo.
Agganciato con puntine

A causa delle specifiche circostanze determinate dal calendario, ciò che vedremo la prossima domenica al Reale avrà necessariamente un aspetto provvisorio e transitorio, in attesa della completa definizione della rosa di giocatori e del recupero di alcuni calciatori che, per così dire, fino a ieri erano ancora in gara. C’è una grande attesa per scoprire le prime mosse di Imanol, ma tutti sono molto prudenti.

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