Una nuova stagione sta per iniziare, segnando un altro capitolo nella lunga e trionfante carriera di Imanol Alguacil come leader della Real Sociedad. Sembra ieri quando l’uomo di Orio ha salvato una squadra sull’orlo della retrocessione, portandola a vincere la Coppa e a competere in Europa per cinque anni consecutivi.
Queste cinque anni di vittorie e trionfi rendono l’attuale sfida ancora più grande: rispondere alle aspettative dopo una dura estate. Con il sostenimento del suo giocatore completo, Zubimendi, e i suoi campioni, ma senza Le Normand e probabilmente senza Merino, Imanol inizierà la stagione con l’obiettivo di superare un record storico: 71 punti nel 2022-23.
Non è stata un’estate facile per la Real Sociedad. Né per Imanol, la principale vittima del turbolento periodo che la squadra sta attraversando a pochi giorni dall’inizio della LaLiga. Il ‘padrone’ ha dovuto dire addio a uno dei suoi giocatori di fiducia, Le Normand, che è dovuto affrontare le sue difficoltà da quando è arrivato a Zubieta. Tuttavia, ha costruito un calciatore che lascia un segno nella Real Sociedad, e che senza la sua perseveranza, potrebbe non essere giocando ad un livello élite oggi. Questo potrebbe non essere l’ultimo contrattempo per l’allenatore, perché sembra che Merino stia organizzando la sua partenza, e Imanol ha lodato l’ ‘8’ più volte, affermando che, secondo lui, il navarese è il miglior centrocampista della LaLiga. Ora Imanol deve iniziare la stagione con una squadra diversa, non più debole, ma con cambiamenti che potrebbero sconvolgere i suoi piani per questo campionato. Con giovani promesse e una finale di Europa League al San Mamés come culmine di una stagione entusiasmante, la Real Sociedad farà il primo passo nella sua nuova avventura domenica.
Numeri leggendari.
Imanol è spesso paragonato ad Alberto Ormaetxea. Si sostiene che i paragoni possano essere fuorvianti, ma non c’è nulla di più significativo che porre Imanol allo stesso livello del tecnico, che è forse il più influente nella storia della Real Sociedad. Ha già diretto 282 partite, di cui 134 vinte. Più di cento volte in cui la Real è stata superiore all’avversario, un successo che non solo ha portato un nuovo trofeo nella bacheca di Anoeta, ma ha anche consentito alla Real di esplorare il vecchio continente per cinque stagioni consecutive. Domenica inizia la sesta stagione che avrà come massimo stimolo una rinnovata Europa League, con un nuovo formato, il che richiederà all’allenatore di andare oltre nella lotta per il secondo torneo più importante a livello europeo. La sua esperienza in Champions League non è stata offuscata dalla sconfitta contro il PSG, ma ora, con le aspettative aumentate da una grande partecipazione tra le stelle, la Real dovrà fare di più per soddisfare i tifosi che si sono abituati a non essere delusi da quando Imanol ha preso le redini della squadra. Parlerà, ma non subito.
L’attuale clima di incertezza che pervade il club, a partire dal 16 agosto, ha spinto l’ufficio stampa a posticipare la conferenza stampa di Imanol, la prima della stagione, a sabato mattina. Di solito, il venerdì è il giorno in cui l’allenatore esprime i suoi pensieri sulle sfide che lo attendono, in questo caso il Rayo Vallecano. Tuttavia, la Real preferisce annunciare la squadra per la prima partita di campionato e, una volta resa pubblica la lista, che Imanol risponda alle domande e chiarisca eventuali dubbi riguardanti le diverse questioni che il club ha attualmente in sospeso. Tra queste, il possibile trasferimento di Merino, la permanenza di Zubimendi, i problemi in attacco o la situazione insolita in cui si trova Navarro.