La sconfitta casalinga iniziale della Real è stata un duro colpo per i tifosi, che hanno lasciato lo stadio in uno stato di tristezza. Era l’apertura della stagione, il ritorno con la squadra dopo un’estate molto turbolenta, ma la squadra non ha raggiunto le aspettative.
L’unico aspetto positivo della giornata, almeno in parte, è stato vedere Martín Zubimendi indossare la maglia della Real in un tentativo di salvare, o almeno provare, una squadra che non è riuscita a battere il Rayo.
Nonostante non stesse bene, come confermato da Imanol in conferenza stampa, Zubimendi ha dato tutto per giocare e cercare di aiutare.
Non è riuscito a ribaltare il risultato da solo e non è stata la sua miglior partita, ma ha segnato e ha festeggiato il suo primo gol della stagione dopo aver rifiutato l’offerta del Liverpool. Non è partito titolare a causa di un infortunio che lo ha impedito di essere nell’undici iniziale. Al suo posto, Urko ha giocato, ma un cartellino giallo inutile dopo mezz’ora di gioco ha portato Imanol a chiamare Zubimendi, che è stato accolto con applausi da Anoeta. Il pubblico ha omaggiato uno dei suoi migliori giocatori, l’uomo che ha rifiutato l’offerta del Liverpool per restare e rimanere uno dei punti di riferimento di Imanol.
La sua importanza per la squadra è stata evidente quando ha segnato al minuto 97, malgrado fosse zoppicante, ma con il desiderio di offrire un altro momento di gioia ai tifosi che lo hanno acclamato. Non è stato sufficiente per ottenere un punto, cosa che ha deluso Imanol e soprattutto i tifosi locali, ma la presenza continua di Zubimendi e il rivederlo in campo a Anoeta potrebbe rappresentare un raggio di luce nell’oscurità che ora circonda la Real. Ancora senza sostituto.
Durante gli ultimi anni del suo mandato alla Real, una delle responsabilità rimaste in sospeso per Imanol era trovare una squadra di riserve all’altezza di sostituire i giocatori titolari teorici. Con Merino e Le Normand che lasciano, sembra che Pacheco e Turrientes stiano acquisendo più importanza nella squadra. Tuttavia, Urko continua a suscitare incertezze quando si tratta di posizionarsi come perno; non può sostituire Zubimendi, poiché solo c’è un ‘4’ e non possiede le stesse qualità. Anche se ha difficoltà a dimostrare le sue abilità calcistiche e a volte sembra essere a un ritmo diverso. Avrà del tempo in campo, dato che l’allenatore di Orio avrà tratto lezioni dalle precedenti stagioni, ma deve fare uno o due passi avanti se vuole diventare il calciatore che guida la Real.