Sono trascorsi tredici giorni da quando l’UEFA ha annunciato, il 7 agosto scorso, la sanzione di un match contro Álvaro Morata e Rodrigo Hernández per il loro coro “Gibraltar è spagnolo” durante la celebrazione dell’Europeo a Madrid il 15 luglio.
Il 12 agosto, abbiamo anticipato su MD che la RFEF e gli avvocati dei due calciatori avrebbero presentato un ricorso al Comitato di Appello, il successivo organo disciplinare dell’UEFA. Come abbiamo spiegato quel giorno, il primo passo era stato fatto richiedendo all’UEFA stessa le motivazioni della sanzione.
Motivazioni che la RFEF ha ricevuto il 19 agosto. Sarà martedì, prima delle 19:00 (termine stabilito dalle regole), quando tutte le parti interessate informeranno l’organo massimo del calcio europeo della loro intenzione formale di appellarsi. Avranno cinque giorni a partire da martedì per presentare l’appello.
Tutto questo procedimento lascia aperta la possibilità di una decisione del Comitato di Appello per i due primi capitani della Nazionale, Álvaro Morata e Rodrigo Hernández, prima della prima data in cui dovrebbero scontare la punizione. Si tratta del 5 settembre in Serbia, corrispondente alla prima delle due partite che la Spagna dovrà giocare in una nuova edizione della Lega delle Nazioni, torneo di cui è il campione in carica.
Il risultato poi dipenderà dalla decisione del Comitato di Appello. Se la sanzione del match venisse mantenuta, i due giocatori avrebbero l’obbligo di scontarla in questo incontro del 5 settembre contro la Serbia. Potranno invece giocare sicuramente, sempre che Luis de la Fuente li includa nella lista del 30 agosto, nella seconda partita dell’8 settembre in Svizzera.
La procedura non ha nulla a che vedere con l’informazione relativa alla probabile mancata presenza di Álvaro Morata in questo primo elenco, a causa dell’infortunio al quadricipite subito sabato scorso, durante la sua prima partita con il Milan contro il Torino. Un infortunio che potrebbe costringerlo a stare fermo per un periodo tra le 2 e le 3 settimane.