L’esperienza della Real Sociedad in Champions League è stata notevole. Il team di Imanol non aveva mostrato una simile competitività contro squadre di alto calibro nel calcio europeo da molto tempo. Anche se ha perso nei sedicesimi di finale contro un quasi invincibile Paris Saint Germain con un Mbappe che ha segnato prima al Parc des Princes e poi a Anoeta nel ritorno, i tifosi hanno avuto poche lamentele, considerando l’entità della sfida.
Tuttavia, la squadra di Luis Enrique ha incontrato un ostacolo in semifinale, dopo aver eliminato il Barça. Hummels, il difensore desiderato dal club basco già impegnato nei negoziati per il suo trasferimento a Donostia, è riuscito a fermare l’assalto dei parigini guidando il suo Borussia e segnando nel match di ritorno.
Non a caso, è stato nominato MVP in entrambe le partite di semifinale, dimostrando ancora una volta che per veteranos come lui, l’età è solo un numero. La stessa regola vale per David Silva, che si è unito alla Real nei suoi ultimi anni di carriera e solo un grave infortunio ha potuto escluderlo dai piani di Imanol.
L’ultimo giocatore esperto a unirsi alle file di San Sebastian, è un canarino, che aggiunge la spesso necessaria esperienza alla squadra txuri urdin. Nonostante Nacho Monreal o Miguel Ángel Moyá siano esempi validi per giustificare l’ingaggio di Mats, la direzione sportiva è convinta che sia utile dare a Jon Martín il tempo per maturare, a patto che sia in buona compagnia. Il nipote di Lasarte, il progetto di punta di Zubieta, potrebbe beneficiare dell’esperienza di un giocatore che ha appena perso la finale della Champions due mesi fa, ma che ha già avuto occasione di esplorare tutti gli angoli possibili del calcio. Il suo bagaglio a 35 anni offre un certo vantaggio rispetto ad Aritz, Zubeldia o Pacheco, che, nonostante abbiano difeso i colori della Real in Europa, sono ancora lontani dal vivere le mille e una esperienze del tedesco nel corso della sua carriera. Questo giustifica in parte il motivo del suo trasferimento alla Real.