Imanol continua alla ricerca di un sostituto per Merino. Non intende sostituire il giocatore in sé, ma più precisamente uno che copra la stessa posizione che il navarro ricopriva quando ancora vestiva la maglia txuri urdin. Non è un compito facile, tuttavia, per ora, il ’22’ è il primo in lizza per entrare in formazione.
Infatti, ha già iniziato a farlo: ha giocato dall’inizio ieri a scapito di Sucic, funzionando da supporto a Brais e Zubimendi nel centrocampo. I duemila minuti collezionati la scorsa stagione non sono stati un caso, per questo Imanol ha optato per continuare a puntare sul giocatore di Beasain.
Lui è un calciatore che ha poco o niente in comune con Merino. Questo fatto è chiaro sia a lui che a Imanol e contribuisce a rendere questa Real diversa da quella degli anni passati. Beñat si posizionò dietro i quattro centrocampisti dell’Espanyol, che lo osservavano attentamente. Cercava di sottrarsi alla pressione intensa dei pericos, aspettando in zone intermedie per poi emergere. Faceva del suo meglio per passare inosservato, anche se a volte gli mancava lo spazio per dare il meglio di una delle sue più grandi qualità: la sua capacità di rompere le linee con la sua conduzione. Alternava occasionalmente il ruolo di pivot con Zubimendi, che non esitava a uscire dalla sua posizione per avanzare. Turrientes, nel frattempo, rimaneva vigilante sui possibili spazi lasciati liberi dal ‘4’. Ebbene, nonostante la sua attività costante, a volte chiedeva ai suoi compagni di mantenere la calma. Giostrarsi in una zona così avanzata, però, rendeva difficile il ritorno dopo le perdite, richiedendo a Beasain un enorme sforzo fisico. Non ha mai esitato a gettarsi a terra quando necessario, anche all’interno dell’area. Mentre Merino è sempre stato forte nel gioco aereo, “Turri” ama il calcio quando la palla è a terra. I suoi cambi di direzione hanno contribuito a disorientare la difesa locale sebbene gli avversari non fossero particolarmente ispirati, dimostrando sempre sicurezza nelle sue abilità. Non è una novità, data che la stagione 23-24 ha rappresentato un enorme passo avanti nella sua carriera per guadagnarsi un posto tra i 16 “eleggibili” della squadra.