Una stagione estiva perturbante

Le settimane precedenti alla chiusura del mercato estivo stanno dimostrando di essere tutto tranne che consuete per la Real Sociedad. Eravamo abituati a vedere che, a quest’epoca, quasi tutto fosse concluso e decisamente finito. Di solito, le partenze erano problematiche solo marginalmente e il club riusciva a mantenere il nucleo della squadra senza troppi problemi.

Tuttavia, quest’anno la situazione è cambiata drasticamente e due dei giocatori più fondamentali di Imanol negli ultimi cinque anni hanno varcato la soglia dell’uscita. Questo avvenimento ha scosso le fondamenta della prima squadra con la forza di un terremoto, nonostante le voci su questa possibilità circolassero da un po’ di tempo.

E il terremoto avrebbe potuto assumere la forma di un cataclisma, se fosse stata confermata la partenza di Zubimendi, cosa che per un periodo è sembrata verosimile.

Esiste solo un

La partenza del difensore centrale ha inizialmente suscitato una preoccupazione poco comprensibile e difficilmente spiegabile, che si è trasformata, avvicinandoci alla stagione, in un’urgente necessità di compensare l’assenza del bretone. L’operazione intrapresa per rimediare alla perdita di Merino è stata l’ingaggio di un giovane talento croato, consapevoli che esiste solo un Merino e che la soluzione consiste nel “giocare in modo diverso”. Inoltre, bisogna considerare l’arrivo di Sergio Gómez, per il quale l’allenatore è alla ricerca di un ruolo adeguato, poiché il giocatore di Badalona non è venuto per sostituire nessuno, ma per essere lui stesso in una Real diversa.

Ancora rimane

Diversi mesi fa, Roberto Olabe esprimeva la sua preoccupazione principale: l’iscrizione di un terzino sinistro, un ruolo successivamente ricoperto da Javi López. È ora responsabile di dimostrare di essere all’altezza, almeno, di un Javi Galán, il cui ricordo rimane positivo. Tra le ultime priorità, la posizione dell’attaccante. Tale posizione causò gravi problemi alla squadra durante l’intera stagione precedente. Ora i tempi stanno per scadere, introducendo un senso d’urgenza – si spera non di fretta – per qualsiasi mossa dell’ultimo momento. Il conteggio finale sarà effettuato venerdì, dopodomani.

Imanol alza la voce. Non avete l’impressione che recentemente Imanol abbia preso posizione su più fronti per difendere i suoi punti di vista? E’ come se improvvisamente avesse sentito il bisogno di alzare la voce per ricordare agli altri che è ancora lì, che è Imanol, colui che ha portato la squadra in Europa cinque volte di fila, il vincitore della Coppa, l’artefice dell’eccezionale prestazione in Champions League. Prima spedisce un messaggio sottinteso alla direzione sportiva riguardo alla posizione dell’attaccante, schierando un calciatore che non gioca in quella posizione, pur avendo due specialisti a disposizione. Poi si rivolge al presidente e al cambiamento dei piani di pre-stagione, incluso un viaggio ad est dell’Asia, e corregge il presidente riguardo all’apporto di Sadiq la scorsa stagione, concludendo la discussione affermando che è l’allenatore a prendere le decisioni in campo e a scegliere la formazione. E per finire, c’è qualche calciatore che decide di protestare in modo inopportuno contro una decisione dell’allenatore. Dopo diversi anni di osservazione, non ricordo mai di aver visto un Imanol così combattivo.

La Real Sociedad ritorna in Europa.

In una settimana cruciale per definire definitivamente il roster per la prossima stagione, l’Europa riappare all’orizzonte, con il sorteggio della Europa League, nella sua nuova riformulazione – la UEFA sembra annoiarsi parecchio -, e i primi avversari della Real in questo torneo, che in questa occasione saranno otto. Gli eventi si susseguono, è ciò che accade quando si è tra i migliori.
Sucic per Merino: sì, ma no
In un momento di onestà, forse non necessario, il presidente Aperribay ha posizionato Luka Sucic dall’altra parte del confronto con Merino; uno se ne va, e l’altro viene per sostituirlo. Molti si chiedevano quale sarebbe stato il ruolo del croato, e il presidente ha chiarito ogni dubbio. Da quel momento, l’attenzione si concentra sul calciatore nato a Linz. Imanol è intervenuto rapidamente per placare le acque. Luka è Luka.

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