L’attaccante argentino Julián Álvarez ha giocato la sua terza partita con l’Atletico Madrid con grande attesa da parte dei tifosi, ansiosi di festeggiare il suo primo gol. Tuttavia, dovranno aspettare. Il campione mondiale si sta ancora adattando alla sua nuova realtà di gioco, nonostante abbia mostrato un’ottima performance nei primi 30 minuti, prima di essere sostituito all’intervallo.
I sostenitori mostravano orgogliosamente le maglie con il suo nome e numero, maschere di Spiderman e striscioni. Julián è andato vicino a segnare il suo primo gol con la maglia ‘rojiblanca’, ma il momento giusto dovrà attendere le prossime partite.
Tuttavia, già nei primi 15 minuti ha avuto due ottime occasioni.
La prima dopo un cross di Riquelme, con un colpo al primo palo bloccato da una grande parata di Joan García. Poco dopo, ha sfiorato il gol su un angolo, con un colpo di testa che è finito alto.
Ma oltre al pericolo che rappresentava per la porta avversaria, il valore aggiunto del campione del mondo era molto più grande. Si tratta di un attaccante instancabile, che ritorna nel trequarti, si associa, offre soluzioni ai compagni e disorienta i difensori centrali. Un attaccante che è molto più di un semplice bomber, che sa capire le situazioni, che cerca lo spazio per fare danno e dove trovare la palla.
Con il calo di intensità dell’Atletico, anche l’argentino, che ha giocato bene con il suo connazionale De Paul, ha visto diminuire la sua partecipazione. Con la partita ancora bloccata sullo 0-0, Simeone ha deciso di fare tre cambi, tra cui Álvarez.
Ha lasciato il campo con 16 passaggi riusciti su 14, con un tasso di successo dell’88%, molto alto per un attaccante che ha dovuto fare i conti con un campo ostile e difensori avversari, e tre tentativi di tiro.