Anche se il Barça ha ottenuto Pau Víctor, non riesce a raggiungere Nico Williams (né Chiesa), ed è costretto a eliminare Christensen per far spazio a Olmo, l’Atlético Madrid sta godendo di un’estate favolosa. Il club madrileno non sembra combattere contro alcuna questione finanziaria, né di fair-play, né di restrizioni alle sue aspettative sportive.
Ha acquisito Julián Álvarez e Sorloth per l’attacco, il resistente Gallagher per il centrocampo e Robin Le Normand, vincitore dell’Eurocopa con la Spagna e fulcro di una Real Sociedad che lo sta sentendo molto la sua mancanza. Inoltre, all’ultimo minuto, è riuscito a prendere in prestito Clément Lenglet, un difensore che ha avuto momenti brillanti sia con il Siviglia che con il Barça e, con le richieste di Simeone, forse potrebbe tornare alla sua forma più efficace.
L’esempio più emblematico di quest’Atlético proclamando al mondo le sue ambizioni è stata l’acquisizione della “ragnatela” Álvarez, stella argentina, campione del mondo assieme a Messi.
Quando iniziava a emergere al River Plate, avrebbe potuto essere acquistato dal Barça per 18 milioni ma nessuno ha osato fare il passo… e meno se si trattava di un passo precoce di Josep Maria Minguella.
Fu prelevato da Guardiola e, una volta al City, vinse la Champions League e tutte le Premier disputate. Comunque, al fianco di Haaland, in forma strepitosa, Álvarez giocava molto meno di quanto desiderasse e ha richiesto un cambio di squadra. Per ora, non ha ancora segnato con l’Atleti. Ma arriveranno i gol. Simeone, forse con la squadra più forte della sua storia, non è riuscito ad ottenere la vittoria in 2 dei primi 3 incontri e si trova a 4 punti di distanza dal Barça. Ma Simeone riuscirà sicuramente a mettere tutto a posto. Per il momento, ha così tanti buoni pezzi che sta facendo confusione con le formazioni, le sostituzioni e le rotazioni.