Il calcio è un gioco inusuale: anche vincere un campionato non garantisce stabilità ad un allenatore. Infatti, Max Allegri della Juventus fu mandato via appena due giorni dopo aver vinto la Coppa. Analogamente, la squadra nazionale spagnola ha licenziato Jorge Vilda subito dopo la vittoria del Mondiale.
Nella stessa direzione, Paulo César Pezzolano (nato a Montevideo nel 1983) ha fatto un passo ulteriore, chiedendo addirittura il proprio licenziamento davanti a una folla di tifosi dal balcone del municipio di Valladolid, poche ore dopo aver ottenuto la promozione in Prima Divisione.
“Pezzolano dimettiti!”, gridava. Di fronte a migliaia di tifosi, era un commento che oscillava tra sarcasmo e umorismo nero da parte di un allenatore che per mesi aveva sentito quella richiesta da una tifoseria che gli rimproverava quasi tutto, compreso un metodo di allenamento che ritenevano troppo parsimonioso. Ma, come si suol dire, quando ti invitano anche il diavolo, l’opinione popolare si unisce al coro. Chi l’ha detto che solo i tifosi del Barcellona sono pignoli sullo stile e il DNA di una squadra?
Pezzolano, l’attuale allenatore del Valladolid, arriva a Barcellona sabato. La sua permanenza alla guida della squadra era prevista se riusciva a promuoverla. Porre da parte gli scherzi per concentrarsi sul lavoro è cosa differente. Gli eventi possono essere osservati sia dall’interno che dall’esterno. Guardando dall’esterno, il mondo intero è rimasto shockato all’ascolto dell’insolito coro dei tifosi che chiedevano l’allontanamento dell’allenatore che aveva guidato la squadra alla promozione. Dall’interno, tuttavia, c’erano molti che ricordavano come Pezzolano, un anno prima, aveva condotto il Valladolid in Seconda Divisione, mentre gli venivano rimproverati comportamenti che indicavano la sua mancanza di empatia nei confronti dei fan. La peggior frase che era emersa era quella in cui affermava che alla sua squadra mancava “un pubblico competitivo”. Ronaldo Nazario, famoso ex attaccante e proprietario del Valladolid, ha mantenuto la sua fiducia nell’ex centrocampista uruguaiano che nel 2009 aveva disputato 12 partite nella Liga con il Mallorca. Il popolare coro anti-Pezzolano è continuato nonostante la squadra avesse conquistato 24 dei 30 punti disponibili, probabilmente anche perché era diventato un sorta di portafortuna. Questo è stato evidente quando persino Pezzolano ha iniziato a cantarlo.