Imanol, il tuo viso mi è familiare

Inizio di stagione e noto con attenzione i volti. Sì, ho trovato curioso che l’ultima volta che Aperribay ha parlato, insistendo sul ‘nuovo libro’ che la Real deve scrivere, il suo volto non coincideva con ciò che diceva. Si percepiva una certa preoccupazione.

E che dire di Imanol? Negli ultimi tempi ha trasmesso tutto tranne che serenità ad un pubblico che ha visto la sua Real soccombere a Rayo e Alavés. Ieri, però, il piccolo sorriso di Imanol mi suggeriva che, una volta chiuso il famigerato mercato (speriamo non si ripeta di nuovo), l’attività lavorativa a Zubieta aumenterà le sue velocità e inizierà a funzionare come non era stato possibile fino ad ora.

Ovviamente, Sucic svolgerà il suo lavoro tra le sale video. Mi ha anche dato l’impressione che, se Pacheco non si sforza, Nayef sarà uno dei ‘soldati’ di fiducia di Imanol, semplicemente dalle sue parole. Qualunque sia il piano, la Real deve accelerare prima della pausa e tornare a metà settembre con l’idea che battere il Real Madrid di Mbappé è più possibile di prima. Forse sarà più facile con un Oskarsson che ha già ricevuto la benedizione di Finnbbogason e per cui la Real ha scommesso nello stesso modo in cui ha fatto con Isak, pagando solo il doppio. O con Sadiq. Non è una questione di confronti. Ma procediamo con ordine, Bordalás non regala niente. Prima tocca al Getafe.

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È il momento per la Real di spiccare il volo