Gli specialisti richiedono una risoluzione rapida alla questione del pagamento dei loro licenziamenti

L’incontro di martedì tra gli allenatori e il Comitato Tecnico degli Allenatori della RFEF ha rappresentato un’ulteriore occasione per rinnovare la protesta riguardo l’attuale regolamentazione, in particolare per quanto riguarda il pagamento delle somme pattuite in caso di esonero di un allenatore dal suo ruolo.

I tecnici hanno richiesto una risoluzione immediata di questo problema che persiste da tempo. La riunione è stata presieduta da David Gutiérrez, presidente del Comitato degli Allenatori della RFEF, e ha visto la partecipazione di molti allenatori della Primera Division; tutti presenti tranne José Bordalás del Getafe e Claudio Giráldez del Celta, quest’ultimo assente a causa di problemi fisici ma sostituito dal suo vice.

Tra gli altri presenti, l’allenatore del Barcellona Hansi Flick, Carlo Ancelotti e Diego Pablo Simeone. Mercoledì è previsto un incontro tra la RFEF e LaLiga riguardo il rinnovato accordo di coordinamento per le prossime cinque stagioni. Lì si progetterà di avanzare a LaLiga una proposta per risolvere questo conflitto, richiedendo che i pagamenti in sospeso non siano ulteriormente ritardati oltre la fine della stagione in cui si verifica l’esonero. In altre parole, si richiede l’attuazione di garanzie di pagamento tali da assicurare che gli allenatori ricevano quanto dovuto. Tali garanzie sono indipendenti dall’eventuale inizio di un procedimento legale, che – di fatto – è ciò che impedisce a un club di subire sanzioni federali in caso di mancato pagamento all’allenatore, e che tende a protrarre i tempi delle procedure. Questa è esattamente la richiesta avanzata dagli allenatori, che ha portato alla considerazione di questa possiblità.

Il Regolamento Federale stipula chiaramente che il club che decide di liberarsi di un allenatore durante la stagione in Prima o Seconda Divisione “non ostacolerà l’iscrizione e l’emissione di licenza federativa al sostituto che desidera assumere, come indicato nell’Accordo di Coordinamento tra la LNFP e la RFEF”. L’articolo 177 citato inoltre afferma che “non verranno trattate né rinnovate le licenze degli allenatori, né rilasciate a calciatori, a quei club che non hanno saldato o garantito, al 30 giugno dell’anno in questione, tutte le somme dovute ai precedenti allenatori; tale mancato pagamento comporterà anche la sospensione dei diritti amministrativi e federativi”, oltre ad altre possibili conseguenze previste dal regolamento. In altre parole, se la stagione finisce senza che si raggiunga un accordo, la norma impedisce l’iscrizione del nuovo tecnico e potrebbe anche ostacolare l’iscrizione di nuovi giocatori. Tuttavia, lo stesso articolo apre la possibilità di prendere la strada lavorativa e nel caso presente, bisogna attendere le conclusioni di questo percorso per poter agire: “Sia i club affiliati alla Lega che gli allenatori che hanno firmato contratto con essi, sono liberi di rivolgersi, in caso di contenzioso, alla giurisdizione lavorativa o al Comitato Giurisdizionale della RFEF per il recupero dei debiti. Nel caso in cui si optasse per la prima opzione, il Comitato Giurisdizionale si asterrà automaticamente dal prendere in considerazione la questione. Se il Comitato federativo dovesse trattare il contenzioso, dovrebbe emettere una decisione entro un mese, valutando, in ogni caso, le circostanze del caso”.

In altre parole, affrontando la controversia attraverso canali di lavoro, la Federazione deve aspettare per vedere quale sarà la decisione finale sul contenzioso. Questo è esattamente ciò che gli esperti richiedono. L’esito dell’incontro di domani con LaLiga sarà cruciale per determinare come si concluderà questa disputa.

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