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Zubimendi: “È evidente che il nostro obiettivo è l’Europa, più alto arriviamo, meglio è”

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Dopo aver creato sensazione nella finale dell’ultima Eurocopa, Martín Zubimendi è tornato in nazionale con l’obiettivo di mantenere la sua importanza. In un’intervista rilasciata a ‘Marca’, oltre a discutere dell’attualità della nazionale, il giocatore di San Sebastián ha anche fatto un breve commento sull’avvio di stagione della Real Sociedad.

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“È vero che non siamo al nostro 100%. Abbiamo nuovi giocatori che hanno appena iniziato ad allenarsi con noi, e altri importanti che sono partiti. Non appena troveremo il ritmo giusto, tutto andra’ bene”, ha detto Zubimendi. Le aspettative sono sempre più alte e questo rappresenta una sfida per il centrocampista, che sottolinea come non solo per il club, ma anche per i tifosi, visto che la Real é in Europa da cinque anni consecutivi. Nonostante ciò, Zubimendi si dice fiducioso di poter soddisfare le aspettative imposte sulla squadra. Alla domanda su cosa sia la Real per lui, egli risponde che “è la mia vita”, avendo trascorso metà della sua esistenza nel club. “Molto di ciò che sono, è dovuto alla Real”, ha continuato. Quando gli si chiede dei rumors di una sua possibile partenza dalla società, il calciatore risponde che i suoi amici sapevano che “qualunque decisione avessi preso sarebbe stata la migliore. Non c’è stata alcuna pressione”. Il prossimo match della Real sarà contro il Real Madrid, una partita sempre difficile. Alla domanda se si parla già di necessità, Zubimendi afferma che è ancora presto. “È troppo presto per parlarne. Sarà un match difficile. Noi siamo bravi quando giocano a casa nostra e sarà una partita dura per entrambi”. Il centrocampista è convinto che “il nostro obiettivo è l’Europa. Quanto più alto sarà il nostro piazzamento, tanto meglio. Dobbiamo dare il massimo, e soprattutto essere competitivi. Essere riconosciuti, mostrare personalità”.

Lo scopo diventa senza dubbio più complesso a seguito dell’addio di Mikel Merino, di cui Zubimendi presupponeva la partenza da tempo prima che avvenisse veramente, ma sostiene che “non fa tanto male fino a quando non accade realmente. Abbiamo trascorso molti anni a condividere il campo con lui, sia in Real che in nazionale. Dobbiamo solo adeguarci”. Inoltre, Zubimendi ha espresso parole di conforto per Hamari Traoré, recentemente aggiunto alla lunga lista di calciatori del Real vittime di lesioni al legamento crociato. “Non penso che sia stato causato da qualcosa di particolare. Sono gesti che sappiamo tutti che non possiamo controllare. Dobbiamo accettarlo e aspettare il suo ritorno. Queste lesioni cambiano la vita di tutti i giorni. Apparteni al gruppo e poi all’improvviso ti trovi solo in palestra, vedi i tuoi compagni di squadra in viaggio, li vedi in TV. Noi altri dobbiamo fare sforzi per farli sentire a loro agio”, ha affermato il calciatore. Il caso più emblematico di questa situazione è quello accaduto a Mikel Oyarzabal anni fa, che “fu molto duro per lui e per tutti perchè Mikel era il capitano e ci fece molto male. Abbiamo dovuto fare un passo avanti. Per lui è stato duro, la questione del Mondiale. È un esempio”, ha concluso Zubimendi.

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