Quella giornata è diventata memorabile per la morte della regina Elisabetta II all’età di 96 anni, ma a Gipuzkoa sarà ricordata per sempre come il giorno in cui Old Trafford è stata conquistata. Ciò risale a due anni fa, quando a Manchester è stato compiuto un grande traguardo battendo uno dei club più storici e più di 2200 tifosi txuri urdin ne furono testimoni.
Molti ricordano quei momenti che precedevano la partita in Exchange Square, circondati dalle tradizionali case inglesi. Può essere descritto come un momento di euforia, fino a quando è arrivata la notizia della morte della regina d’Inghilterra. C’era una voce di una possibile sospensione del match, ma fortunatamente per la Real Sociedad la partita non fu cancellata e i tifosi poterono continuare a festeggiare fino all’inizio del match.
I tifosi che si erano recati a Old Trafford fecero sentire la loro voce per l’intera serata (tranne durante il minuto di silenzio) senza smettere di incoraggiare la squadra di Imanol. La formazione con cui l’allenatore di Orio era partito non si differenziava molto da quella attuale, si potrebbe dire che mantiene la stessa struttura. Dei 23 convocati, 12 continuano a far parte della squadra. L’11 iniziale rimane molto simile all’attuale, con otto di loro ancora sotto la guida di Imanol, ma le perdite sono ricordate con un po’ di nostalgia da molti. I 11 gladiatori che sono scesi in campo erano: in porta Remiro, che ancora oggi è considerato insostituibile. La difesa era completamente composta da giocatori di Zubieta per tutti i 90 minuti. Aihen sulla fascia sinistra cercava di fermare i contropiedi dei reds e, non contento, partecipava a diverse azioni offensive, lasciando un ricordo indimenticabile per una fantastica mossa che ha fatto a Casemiro. I difensori centrali Pacheco e Aritz erano formidabili.
L’appassionato della Real non dimenticherà facilmente lo sforzo straordinario di Jon Pacheco, che ha debuttato come titolare nel primo team proprio in quella partita, mettendo un freno a Cristiano Ronaldo. Dal lato opposto, Gorosabel ha iniziato il match, venendo poi sostituito da Alex Sola, nell’ultima stagione dei due terzini con la Real. Il centrocampo è la posizione che ha subito più modifiche rispetto allo stato attuale. Il noto rombo ha svolto un eccellente servizio in quella partita. Zubimendi è stato solido come sempre. Brais, che ha iniziato la stagione in modo brillante, non ha fallito il penalty causato da Silva, che si è distinto nel corso dell’intero incontro consapevole di giocare contro l’antico nemico del suo amato Manchester City. Merino non poteva mancare, quest’anno tornerà ad Old Trafford ma questa volta in veste di gunner. In attacco, un dinamico Kubo ha affiancato Sadiq. Il nigeriano sembrava in forma smagliante dopo aver segnato nel suo debutto contro l’Atlético de Madrid, ma nessuno si aspettava che si sarebbe infortunato per l’intera stagione nella partita successiva contro il Getafe. Le sostituzioni erano quelle tipiche di quella stagione, tra cui il sopracitato Sola, Turrientes e Barrenetxea, i quali hanno mostrato un notevole progresso e maturità da quel tempo. Sorloth, che tornerà ad Anoeta in ottobre ma questa volta come colchonero; e Momo Cho, che si confronterà anch’egli presto con la Real, ma con la maglia del Niza.