Ora è il momento della maratona per la Real

Il calcio non aspetta nessuno, soprattutto quello odierno. Questo sabato, la Real Sociedad inizia una corsa di partite distribuite tra tre competizioni fino alla fine della stagione, senza quasi il tempo di prendere fiato. La squadra della Liga avrà davanti 21, o presumibilmente 22 match se passa ulteriori turni in Coppa, da disputare fino alla fine dell’anno in soli 99 giorni.

Da qui al 22 Dicembre, la Real dovrà affrontare una partita ogni 4,5 giorni in media, che equivale a un tour de force sostanziale. Dobbiamo considerare che ci saranno due pause che alterano la media dei match, e prevedono che i giocatori della Real convocati nelle rispettive nazionali dovranno affrontare in totale 26 match nello stesso periodo, con una media di un incontro ogni 3,8 giorni.

Non è cosa da poco.
La situazione è ancora più pressante perché la Real ha avuto un avvio di stagione problematico. Ha raccolto solo quattro punti su 12 disponibili contro squadre di metà classifica, con prestazioni insoddisfacenti e una condizione fisica non al top, per non parlare di una squadra ancora da consolidare a causa della mancata preparazione collettiva per cause varie, quali impegni con le nazionali o ritardi nel mercato dei trasferimenti. Il Real Madrid sarà l’ospite di Anoeta questo sabato e la Real deve scongiurare il rischio di affrontare la peggiore serie di sconfitte in casa dal suo anno di retrocessione e di rimanere a quota quattro punti su quindici disponibili, proprio prima di iniziare a giocare quasi sempre due partite a settimana. Il debutto nelle competizioni europee è imminente, il 25 settembre, e la Liga non dà tregua.
Un respiro unico e tardivo

Il calendario è implacabile, ed è sempre più stressante per le squadre europee. Le settimane di riposo sono ormai un ricordo lontano. Per il resto dell’anno, ci saranno solo due settimane senza partite, dovute alla pausa delle squadre nazionali, e durante le quali diversi giocatori non avranno tregua. Ci saranno quattro settimane con un solo match, tre delle quali immediatamente dopo le pause delle nazionali, il che significa che per alcuni giocatori ci saranno due partite. L’ultima settimana, curiosamente, sarà l’unica veramente libera per gli allenamenti. Sarà la settimana esclusivamente dedicata alla Conference (senza Champions o Europa League) e la Real avrà una settimana per riprendersi dal match contro Las Palmas e prepararsi per la visita al Celta, che chiuderà l’anno calcistico. Una pausa è prevista, ma arriverà tardi.

È necessaria una gestione e una rotazione efficace. Di conseguenza, la priorità è ancora una volta mantenere una condizione fisica che al momento la Real non possiede, ma che in passato aveva durante questo periodo dell’anno. La sfida sarà la gestione umana di Imanol. La rotazione e la distribuzione dei minuti e delle partite sono fondamentali per resistere a una stagione esigente che ha iniziato male sia fisicamente che sportivamente, con una squadra che ha perso due importanti leve dei suoi recenti successi. I primi turni di coppa dovrebbero essere un’oasi di riposo per i titolari, poiché saranno le uniche occasioni in cui sarà possibile una rotazione massiccia. Prima il 30 ottobre e, se vincono, il 4 dicembre. Le pause saranno un respiro solo per alcuni giocatori chiave.

Restano ancora due pause previste nel 2024 per le competizioni tra squadre nazionali, una all’inizio di ottobre e l’altra a metà novembre. Tuttavia, queste non sono più considerate un vantaggio per la Real, dal momento che metà della squadra è convocata nelle proprie nazionali, e questa metà tende a includere i giocatori più fondamentali per Imanol. Al contrario, la maggior parte di coloro che restano a Zubieta sono considerati giocatori secondari. Quindi, le date stabilite dalla FIFA non serviranno a interrompere l’intenso ritmo di partite che coinvolge giocatori come Zubimendi, Remiro, Oskarsson o Turrientes, né daranno a Imanol l’opportunità di concentrarsi sugli aspetti collettivi del gioco durante i vari giorni di allenamento. Tuttavia, offriranno un momento di pausa a due giocatori che sembrano destinati a diventare figure chiave e giocare molti match e minuti con poche pause: Zubeldia e Sergio Gómez.

Si è avuto un passo indietro in Europa, ma il sorteggio ha reso il calendario più duro. Non esiste un avversario debole né un momento perfetto per fare turni o riposare. La Real Sociedad stava avendo un sorteggio ideale per la Europa League a Monaco, fino all’arrivo degli ultimi due gruppi, soprattutto l’ultimo, che hanno complicato le cose e indirettamente reso il calendario fino a febbraio più impegnativo.

Perché? A causa dell’uguale competitività dei loro otto avversari nel nuovo formato della Europa League, tutti provenienti da differenti gruppi. Nessuno dei team più forti si è accoppiato con la squadra basca nei gruppi 1 e 2, tuttavia diversi club di alto livello dei gruppi 3 e 4 si troveranno a confrontarsi con essa. Anderlecht e Nizza, che avrebbero dovuto essere evitati, sono stati abbinati con la Real Sociedad. Situazione simile si presenta nel gruppo 3 con Dinamo Kiev e Viktoria Plzen, mentre con il Galatasaray andava evitato. Tutto ciò, combinato con un nuovo formato in cui ogni gol è determinante, genera una pressione costante in ogni partita, senza la presenza di una “cenerentola” come Omonia due anni fa o come succederà con l’Athletic Bilbao quest’anno contro l’Elfsborg. Non ci saranno momenti di tranquillità o occasioni opportune per far ruotare il roster per la Real Sociedad, il cui compito sarà gestire al meglio le proprie risorse.

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